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Luca Madonia: un maestro pop sotto il segno di Carmen

A quattro anni dal precedente disco e dall’ultima presenza a Sanremo, l’artista siciliano è ritornato con un nuovo album, “La monotonia dei giorni”. A sostenerlo attivamente una fan d’eccezione, Carmen Consoli.
A cura di Federico Guglielmi
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Benché il loro nome sia legato a quegli anni ‘80 nei quali erano una delle band più titolate della new wave nazionale, i Denovo li dovreste conoscere più o meno tutti. Se n’è sempre parlato abbastanza, dopo lo scioglimento di ormai un quarto di secolo fa, e non solo per le (molto) episodiche reunion; e anche qui su Fanpage – aprile 2014, per la precisione – non mancammo di puntare i nostri spot su “Kamikaze bohemien”, l’album assemblato con incisioni inedite del 1983. Oltre ai fermenti del panorama di Catania, città della quale il gruppo era originario, e alle frequenti citazioni da parte di Carmen Consoli, che senza la loro influenza avrebbe forse seguito altre strade, a provocarne l‘evocazione sono soprattutto le carriere solistiche dei frontmen Mario Venuti e Luca Madonia, che fatte le debite proporzioni erano una specie di versione autoctona della coppia Lennon/McCartney: entrambi songwriter, cantanti e chitarristi, diversi e fra loro complementari.

Di quanto realizzato in proprio da Luca Madonia, invece, si parla meno. Probabilmente la colpa è pure un po’ sua, visto che dopo il trittico di album pubblicati nella prima metà dei ‘90 è quasi scomparso per otto anni e dopo il ritorno non è stato – comunque, confezionando un’ulteriore mezza dozzina di dischi – un esempio di assiduità sulle scene. Basti pensare che dal febbraio 2011 in cui partecipò al Festival di Sanremo con “L’alieno” – interpretato assieme a Franco Battiato e compreso nel mini-CD con lo stesso titolo – ha aspettato ben quattro anni prima di realizzare un altro lavoro di lunga durata. È fatto così, Luca: non vuole esserci per forza ma esce allo scoperto solo se è certo che sia la cosa più giusta da fare, sul piano creative e personale; e quando decide che, sì, l’ora è arrivata, ricorda puntualmente a tutti il suo talento nello scrivere canzoni pop persuasive ma non banali nelle musiche così come nei testi, dotate di una grazia e una leggerezza davvero particolari; aggraziate e leggere come la voce del loro autore, che per di più ha la dote di essere immediatamente riconoscibile. Una classe che “meriterebbe maggiori consensi”, tanto per cadere nel solito luogo comune; si sa, però, che il mercato del pop preferisce sorridere a chi urla e sgomita, comportamenti che l’artista siciliano – cinquantotto anni fra meno di un mese, ma portati benissimo – non è assolutamente in grado di adottare.

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La bella notizia è che da fine marzo è nei negozi una nuova raccolta di brani inediti di Luca Madonia, “La monotonia dei giorni”. Lo ha marchiato la Narciso, etichetta dell’illustre fan Carmen Consoli, che ha curato gli arrangiamenti assieme a Toni Carbone – ex bassista dei Denovo e qui coproduttore con lo stesso Luca – e ha anche suonato quasi tutte le chitarre elettriche e i bassi, oltre a cantare in “La mia condizione” (e a ospitare il suo “maestro” e ora protetto sui palchi del tour). Un impegno collettivo vissuto in un clima di totale armonia e tradottosi in dieci tracce di sobria eleganza che a livello di atmosfere e raffinatezza un po’ ricordano – e non c’è in fondo da stupirsene – “L’abitudine di tornare”, la recente ultima prova di Carmen. Quaranta minuti che scorrono fluidi, cullando per lo più morbidamente ma non rinunciando ad aperture di maggiore incisività ritmica, tanto omogenei sotto il profilo qualitativo da rendere ardua l’eventuale scelta dei momenti più convincenti. Dovunque si peschi lo si fa bene, e fra pezzi più vivaci (la title track, “L’ultima persona al mondo”…) e più avvolgenti (“Tu non sei più con me”, “La paura del buio”, la malinconica e assieme gioiosa “Mi solleverai” in duetto con Donatella Finocchiaro…), ogni esigenza di entertainment “alto” sarà appagata. Garantisce Carmen Consoli, e lei di queste cose se ne intende.

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Federico Guglielmi si occupa professionalmente di rock (e dintorni) dal 1979, con una particolare attenzione alla musica italiana. In curriculum, fra le altre cose, articoli per alcune decine di riviste specializzate e non, la conduzione di molti programmi radiofonici delle varie reti RAI e più di una ventina di libri, fra i quali le biografie ufficiali di Litfiba e Carmen Consoli. È stato fondatore e direttore del mensile "Velvet" e del trimestrale "Mucchio Extra", nonché caposervizio musica del "Mucchio Selvaggio". Attualmente coordina la sezione musica di AudioReview, scrive per "Blow Up" e "Classic Rock", lavora come autore/conduttore a Radio Rai e ha un blog su Wordpress, L’ultima Thule.
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