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Loalwa Braz uccisa per una rapina: confessa l’assassino della cantante della Lambada

Tre sarebbero le persone fermate dalla polizia brasiliana per l’omicidio della cantante ex vocalist dei Kaoma, trovata carbonizzata nella sua auto. Uno di loro avrebbe confessato: alla base del delitto, il tentativo di rapinare l’albergo gestito dalla Braz.
A cura di Valeria Morini
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La morte di Loalwa Braz Vieria ha scioccato il mondo musicale: la cantante brasiliana dei Kaoma, gruppo francese celebre per la hit Lambada del 1989, è stata trovata morta carbonizzata nella sua auto, poco lontana dalla sua casa di Saquerema (Stato di Rio de Janeiro). Gli aggiornamenti dei media carioca parlano di tre sospetti fermati con l'accusa di rapina e omicidio: uno di loro avrebbe confessato il delitto.

Davvero agghiacciante la dinamica dei fatti ricostruita dalle indagini. I tre uomini, di 23, 21 e 18 anni, si sarebbero introdotti nell'albergo gestito da Loalwa Braz, al momento privo di ospiti, forzando la porta d'ingresso, al fine di commettere un furto. La cantante sarebbe stata quindi immobilizzata e, di fronte al suo tentativo di resistere, picchiata brutalmente. Infine, i tre giovani avrebbero caricato la Braz a bordo della sua auto, per darla alle fiamme qualche chilometro più in là. Il 23enne Wallace de Paula Vieira, inizialmente sentito come testimone, avrebbe finito per confessare. Gli altri due, Gabriel Ferreira dos Santos e Lucas Silva de Lima, sono stati successivamente identificati. Uno di loro sarebbe stato in possesso della carta di credito e del cellulare dell'artista.

Loalwa Braz e la Lambada

La Braz si era trasferita dal Brasile a Parigi nel 1985, dove entrò nei Kaoma (1989-1998). Dopo il successo mondiale della Lambada, il gruppo dovette affrontare una causa di plagio da parte della band boliviana Los Kjarkas, che li accusarono di aver copiato la loro "Llorando se fué" e vinsero in tribunale. La Braz aveva pubblicato un disco solista nel 2011 e lottava da tempo contro un tumore.

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