Le canzoni di Lucio Battisti non sono online, Mogol: “Un danno per i giovani e la Cultura”
A ogni anniversario in cui si ricorda Lucio Battisti non mancano le polemiche che da anni avvolgono l'immagine del cantante romano, una delle pietre miliari della musica italiana grazie ad album e canzoni che sono parte della Storia del nostro Paese. Da molti anni, infatti, all'ascolto costante delle sue canzoni si alternano le polemiche giudiziarie che si fanno sempre più aspre a causa di una battaglia legale tra gli eredi che coinvolgono tra gli altri la moglie del cantante e Mogol, nome d'arte di Giulio Rapetti, uno dei parolieri più famosi d'Italia e metà artistica della carriera di battisti, autore di alcuni dei suoi testi più amati.
Le canzoni di Battisti online?
Tra qualche giorno si ricorderanno i 20 anni dalla morte del cantante e torna d'attualità stretta la sua immagine: ieri il Corriere della Sera faceva un recap su quelle che erano le beghe giudiziarie, che hanno portato al Commissariamento della società Edizioni Musicali Acqua Azzurra srl che gestisce, appunto, il catalogo del cantante e che adesso è nelle mani dell'avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti che "avrà "la possibilità di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere ‘anche online'". Due parole che nei giorni scorsi hanno riappiccato il fuoco alle braci alla discussione sulle canzoni di Battisti online. Da tempo, infatti, soprattutto con l'esplosione dello streaming, il vuoto della mancanza del catalogo di battisti su piattaforme come Spotify è sempre più rumoroso, anche perché rende più difficile per alcuni potersi approcciare a uno dei personaggi fondamentali della Musica italiana, come molti giovani che per ascoltare online il cantante devono andare a tentoni su Youtube.
Le parole di Mogol
Ieri, all'AdnKronos, Mogol ha spiegato proprio che lui ha avuto un danno economico non indifferente "ma sono i giovani e la cultura popolare i più penalizzati", specificando che "La magistratura ha già emesso una sentenza e si continua ad andare avanti". "La magistratura ha riconosciuto che mi è stato procurato un danno e ha emesso una sentenza che prevede un indennizzo" – ha continuato il paroliere, che è autore di brani come "Emozioni", "Pensieri e parole", "Il mio canto libero" – "Si tratta di un risarcimento parziale del danno. Per me in questi anni il danno maggiore l'ha subito la cultura popolare italiana e i più penalizzati da questa storia sono i giovani".