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Laura Pausini, maratona musicale in omaggio a George Michael: “Il più grande”

Tra i più colpiti per la morte di George Michael c’è sicuramente Laura Pausini che ieri sera ha voluto ricordare l’artista con una piccola maratona sui social.
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Sono stati tantissimi i tributi rivolti a George Michael, il cantante inglese morto d'infarti la notte di Natale, sia a livello internazionale che nazionale, con omaggi da parte di artisti come Elton John e Dura Duran, tra gli altri, ma anche in casa nostra molti cantanti hanno voluto rendere omaggio a uno dei maggiori artisti pop della nostra epoca, un artista in grado di trasformarsi più volte, toccare tutto lo spettro dei sentimenti umano. E tra tutti quelli che lo hanno omaggiato, in Italia, Laura Pausini è una di quelle che è rimasta più colpita da questa perdita. Appena appresa la notizia, infatti, ha fatto riferimento a questo 2016, annus horribilis per la grande musica, con la morte di artisti come David Bowie, Prince e Leonard Cohen tra gli altri:

Non può finire così quest'anno….#GeorgeMichael era il mio cantante uomo preferito da sempre. La persona che ho ascoltato di più. L'artista che non ho voluto mai conoscere, come con Whitney, perché volevo rimanesse il mio idolo irraggiungibile. Lo sarà comunque con questa voce che vi prego di ascoltare in questa interpretazione unica e straziante di "You've changed" tratta da "songs from the last century" il mio disco preferito in assoluto. Io amavo profondamente il suo talento e sono davvero molto triste nell'apprendere della sua scomparsa. Riposa in Pace Michael.

Una notizia che la Pausini ha voluto esorcizzare con la musica, quella del cantante, ovviamente, che, come ha spiegato lei stessa, l'ha accompagnata in alcuni dei momenti più importanti della sua vita. E così, dopo "You've Changed", con cui ha espresso il suo primo ricordo, è stata la volta di "I Can't Make You Love me", che le ha dato il la per mettere sottoterra le voci sulla sua privacy e puntare alla sua grande voce e all'intensità dei testi:

Un'artista così oggi non c'è. Anzi no, c'è lui per sempre. #GeorgeMichael per me il più grande. Non so nulla della sua vita privata, avevo letto fosse inquieto. Ma non posso interessarmi di questo perché lui non ha voluto parlare della sua vita se non attraverso la sua musica e il suo talento. Come ascoltatrice lui è il numero uno per me. Nei lenti, nei funky, nei classici, nei pop, nei jazz… canta tutto e lo canta in un modo unico, e bellissimo. Caldo avvolgente. Carico di empatia. Era bellissimo ma non occorreva guardarlo per sentire i brividi. Bastava ascoltare quello che voleva raccontare con quella voce che rimane qui. "I still believe music is the greatest gift God gave a man" George Michael

Le scelte della Pausini sono cadute anche sulle sue vesti di interprete di altri, come quando ha condiviso "The first Time ever I saw your face" di Roberta Flack o la sua versione di "The Long and winding road" dei Beatles, la canzone d'amore per antonomasia per la cantante che ha spiegato così la sua scelta di condividerla nella versione del cantante inglese:

Questa è la mia canzone d'amore.Mi sono innamorata dell'uomo che amo con questa canzone entrando nella sua stanza e sentendo queste note di Paul McCartney. Cantata dalla mia voce preferita è un colpo al cuore un sospiro lunghissimo. #GeorgeMichael

Poi è la volta di "Don't Let the Sun Go Down on Me" la canzone scritta e interpretata da Elton John, di cui i due, però, fecero una nuova versione nel 1991: "E qui vabbe.. non c'è n'è per nessuno. Ma proprio nessuno. Ogni cosa cantasse te la spiegava. Semplicemente cantando. E anche se la canzone non l'aveva scritta lui pur essendo un fuoriclasse anche come autore, sembrava sua. Pronta per essere catapultata dalle orecchie al cuore. E comunque era sempre una meravigliosa emozione. #GeorgeMichael".

Non potevano mancare, poi, la versione di "Somebody To Love" dei Queen, che il cantante rifece nel 1992 durante il concerto in ricordo di Freddy Mercury ("Potrei andare avanti per ore.. anche per giorni.. siamo proprio a un livello che a me sembra di non aver mai più ascoltato dopo Lui"), poi "Star People '97", "Cowboys and Angels", "Father Figure" ("Non ne ha fatta una brutta") e infine "Spinning the Wheel".

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