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Laura Pausini presenta ’20 – The Greatest Hits’: “Il mio sogno era fare la cantante di pianobar”

Laura pausini ha presentato ieri il suo “20 – The Greatest Hits”. L’album è dedicato ai suoi genitori, fondamentali per la carriera della cantante. Proprio col padre, facendo pianobar, ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica. L’8 dicembre, inoltre, partirà anche il suo tour.
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Laura Pausini mette subito le cose in chiaro: "Chi mi conosce sa che sono logorroica" e parte con una presentazione di sé che cominciava dalle basi: nome, cognome, data di nascita e nomi dei genitori. È importante questa partenza perché sarà il filo conduttore di tutto l'incontro all'Armani Hotel di Milano per presentare Best Of "20 – The Greatest Hits", un filo conduttore, in fondo di tutta la sua carriera. Perché se Laura Pausini è l'artista che è lo deve soprattutto a suo padre, come mette in chiaro fin dalle prime battute, quando racconta il suo esordio sul palco dove stava suonava pianobar: "Il mio sogno era fare la cantante di pianobar, che speravo di fare nel ristorante vicino casa perché avevo paura di andare fuori. Fuori dal paesello, non dall'Italia" dice la cantante di cui conosciamo, ormai, a memoria la carriera.

Una carriera che è riassunta in questo Best Of  in cui la Pausini reinterpreta i suoi maggiori successi facendosi accompagnare da tanti ospiti. Di Kylie Minogue sappiamo già, grazie al video di "Limpido", uno dei tre inediti della raccolta (gli altri sono "Dove resto solo io" e "Se non te", scritta assieme al compagno Paolo Carta e Niccolò Agliardi, che racconta la storia dei suoi genitori). Ma c'è anche una versione del suo successo maggiore, ovvero "La Solitudine" riarrangiata dal Maestro Morricone, scelto perché, dice sempre la Pausini, "una canzone così famosa aveva bisogno del tocco di un genio che la facesse diventare un film".

Quella della cantante faentina è stata una gavetta lunga, fatta di anni a suonare al fianco del padre. Dieci anni, tutti i sabati e le domeniche, finché un giorno il gestore di un locale di Cervia impose al padre di averla ogni sera con lui. E così, partendo dai suoi amori musicali, gli artisti che gli faceva ascoltare il padre (Aznavour, Sinatra, Etta James e Sarah Vaughan) e mescolandoli alle sue passioni che crescevano man mano (Baglioni, Battisti, Vasco, poi Ramazzotti, di cui era "innamorata follemente", oltre a Carboni e Raf) la Pausini s'è costruita un percorso fatto anche di porte chiuse in faccia, come quando il padre la portava a fare provini a Milano "dove tutti mi hanno detto: ‘Ci spiace ma per noi non va bene', tranne la mia casa discografica, che non ho mai lasciato anche se a volte sarei fuggita a gambe levate", ammette.

Nonostante il padre le abbia fatto ascoltare di tutte, per darle, dice la cantante, la possibilità di scegliere ciò che le piaceva di più lei ha scelto il pop e spiega: "Nessuno mi ha mai detto cosa cantare. Qualche volta vorrei provare altri stili, ma non è il mio istinto, mi piace il cantautoriale, ma non parlo come un cantautore colto, parlo come mangio e mangio tanto e canto pop". Lo stesso Greatest Hits è una sua idea, un modo per festeggiarsi, nessuna imposizione dall'alto. E proprio la scelta dei brani da cantare non è stata semplice, vista anche la carriera della cantante, forse anche più complessa della scelta delle collaborazioni. Mark Antony ha trasformato in salsa "Non c'è", preparando il campo a un sicuro successo sudamericano, seconda casa della cantante, amatissima dal pubblico. Poi c'è Laura Fabian con "Io canto/Je chante" e Alejandro Sanz per "Vivimi".

Riguardo "Limpido" invece spiega che è un inno contro ogni forma di discriminazione, a partire dall'omofobia, perché "ognuno deve avere il diritto di vivere nella maniera più limpida per sé e non per gli altri". Intanto la cantante si prepara per il tour che partirà da Roma l'8 dicembre e che prevede 20 date, non di più "perché non so come reagirà (la figlia Paola, ndr)", con un'orchestra ad accompagnarla e i look firmati da Armani: "Sarà uno spettacolo molto elegante"

Ecco tutte le date del tour: Roma 8-9-11 dicembre, Milano (16, 18, 19 dicembre al Mediolanum Forum), Parigi (1 febbraio, Le Zenith), Bruxelles (2 febbraio, Forest National), Ginevra (5 febbraio, Arena Genf), Zurigo (6 febbraio, Hallenstadion), Madrid (8 febbraio, Palacio Deportes), San Paolo (19-20 febbraio, Credicard Hall), Buenos Aires (22 febbraio, Luna Park), Vina del Mar (24 febbraio, Festival Internacional de La Cancion), Santiago (25 febbraio, Arena Movistar), Mexico Df (28 febbraio, Arena Ciudad de Mexico), Miami (2 marzo, James L. Knight Center), New York (6 marzo, Madison Square Garden) e Toronto (9 marzo, Casino Rama).

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