La vita difficile di Achille Lauro, la madre e i debiti riscattati: “Io sono un buon esempio”
"Non voglio essere un buon esempio. Io sono un buon esempio", lo scrive senza giri di parole Achille Lauro, il cantante che già da qualche anno raccoglie consenso tra i giovanissimi e gli amanti del rap e della trap e che da qualche settimana è diventato anche protagonista tra il grande pubblico, grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone "Rolls Royce", che gli ha portato, appunto, una visibilità enorme, prima per quei tatuaggi in faccia che tanto affascinano e/o spaventano chi non è avvezzo a certi mondi e poi per una canzone che ha subito creato scompiglio, soprattutto per alcune imprecisioni sul significato e per alcune battaglie su possibili incitamenti all'uso di droghe.
Il significato di Rolls Royce
Lui lo ha spiegato ininterrottamente durante tutta la kermesse sanremese, quel nome non è un riferimento alle droghe, ma una citazione di Marilyn Monroe che diceva: "Se devo piangere preferisco farlo sul sedile di una Rolls Royce piuttosto che sul vagone di un metro".Nonostante ciò gli attacchi al cantante romano sono continuati ininterrottamente (e forse continueranno), scotto da pagare per allargare la propria fanbase e arrivare anche a chi non ha molta vicinanza con una certa musica e un certo mondo. Eppure a differenza della strafottenza che Lauro può dimostrare, evidentemente questi attacchi lo hanno colpito, al punto che ieri ha voluto sottolineare in poche righe quella che è stata la sua vita e perché li reputa ingiusti.
I gioielli riscattati
"Sono figlio di gente onesta, il secondo di due fratelli – ha scritto in un post su Instagram -. Mia madre é sempre stata una persona altruista, generosa. Abbiamo vissuto con altri bambini perché mia mamma prendeva in casa figli di famiglie in difficoltà, anche quando possibilità non ne aveva. Siamo figli di chi ha dedicato tutta la propria vita al lavoro, a cui tuttavia per tanti anni nessuno ha mai riconosciuto nulla scrive, riconoscendo il ruolo della madre, ma va oltre e parla delle difficoltà vissute: "Ho ricordi di momenti in cui non si sapeva che fine avremmo fatto, se saremmo riusciti a coprire i debiti. Ricordo quando fuori fingevo di aver già cenato perché mi vergognavo a uscire e a non avere soldi per pagare il conto".
La vera storia di Achille Lauro
La sua vita è cambiata in questi anni, prima di Sanremo dove è arrivato grazie ai numeri che aveva e al seguito, e ormai è uno degli artisti più in vista della scena e può permettersi di coprire alcuni debiti: "Oggi ho pagato per riavere i gioielli che mia madre aveva impegnato. Quei gioielli che sua madre le aveva regalato erano l’unico ricordo che conservava di lei. Le generosità che mi è stata insegnata è la mia più grande ricchezza. Io sono come i tanti ragazzi della mia generazione, siamo cresciuti da soli crescendoci l’un l’altro", ma è alla fine che Achille Lauro mette il carico, perché, spiega, "Nessuno conosce la mia vera storia. Non voglio essere un buon esempio. Io sono un buon esempio".