La verità di Pupo sulla Russia: “Non vado perché mi hanno minacciato”
Dopo aver annunciato di aver rinunciato al ruolo di giurato al Festival Road to Yalta di Mosca, Pupo spiega la sua posizione nel corso di una lettera aperta consegnata a Dagospia: "Ho promesso che avrei dato una spiegazione alla rinuncia di partire per Mosca e di partecipare al Festival della canzone patriottica intitolato road to Yalta, e non pensavo che la mia partecipazione pacifica, proprio orientata verso una cooperazione ed un intento di pace perché le mie canzoni sono, direi, innocue. Le mie canzoni hanno solo portato, dalla fine degli anni 70 fino ad oggi, in quei paesi, solo un messaggio di serenità e di pace". Ci sono state minacce e intimidazioni e l'organizzazione stessa ha consigliato al cantante di non partire per Mosca.
Le parole di Pupo
Pupo ha spiegato: "Non sono andato a Mosca per tutelare la mia famiglia, i miei amici, i miei collaboratori, le persone che vivono accanto a me e che della mia attività fanno un punto di riferimento per mantenere le loro famiglie, di una famiglia molto allargata che si ama e che io amo". Le minacce ricevute:
Ho ricevuto davvero, non parlo degli insulti e degli epiteti, parlo di minacce reali di persone che si sono insinuate non so come nella mia privacy, e in qualche modo mi hanno fatto riflettere sul da farsi in questa circostanza. […] Ho telefonato ai miei amici, organizzatori del Festival Road to Yalta, mi sono consultato con loro ho raccontato loro cosa stava accadendo in Italia e sono stati loro i primi a dire: “no, Enzo non devi mettere a rischio né la tua incolumità fisica e professionale ma soprattutto nemmeno quella di chi con te vive e vive del tuo lavoro. Non devi mettere a rischio nemmeno le loro famiglie e la tua famiglia. Sono stati i primi loro a dirmi che sarebbe stato meglio non partecipare quest'anno e aspettare tempi migliori più pacifici e più sensati per poter tornare in giro per il mondo, in giro per l'est, ovunque io possa portare la mia musica.
Il messaggio di pace di Pupo
Il cantautore ha poi voluto lasciare un messaggio di pace e la sua idea su quello che sta accadendo tra i popoli russi:
Io ho conosciuto i russi e gli ucraini, come i kazaki e come gli uzbeki, tutti i popoli dell'ex Unione Sovietica li ho conosciuti nel momento in cui erano tutti insieme e so quanto amore e la fratellanza che ha sempre legato anche proprio i due popoli soprattutto gli ucraini e russi oggi assistere a quello che sta accadendo per me è una pugnalata al cuore. Perché io ho cantato ovunque in Ucraina in tutte le città che adesso sono sotto attacco io minimo ho fatto 4 5 concerti e per ogni città nel corso degli anni e ho anche cantato in tutta la Russia, quando c'era la pace, quando i due popoli erano fratelli e quando non era iniziata questa faida familiare.