La storia di Gli uomini non cambiano, il classico di Mia Martini a Sanremo 1992
Nel 1992 Mia Martini tornava al Festival di Sanremo per la penultima volta nella sua carriera, presentando in gara l'indimenticabile canzone l'indimenticabile "Gli uomini non cambiano". Una canzone che è certamente tra i suoi più grandi successi, che quell'anno le permette di agguantare un secondo posto a Sanremo, garantendole la partecipazione all'Eurofestival del 1992. La canzone, che è uno dei classici sanremesi, è stata rievocata più volte nel corso degli anni, viene eseguita a Sanremo 2020 nel corso della serata di giovedì 6 febbraio da Achille Lauro, in gara tra i Big con "Me ne frego". Non è l'unico omaggio della 70esima edizione del festival a Mia Martini, visto che Giordana Angi canterà "Almeno tu nell'universo".
Gli uomini non cambiano a Sanremo 1992
Dopo l'esperienza del 1989, quando Mia Martini tornò al Festival di Sanremo con quella "Almeno tu nell'universo" che segnò il suo ritorno sulle scene a seguito del ritiro scelto per allontanarsi dalle voci infamanti che qualcuno fece girare sul suo conto, fu il palco di Sanremo del 1992 a ospitare nuovamente la cantante calabra, che arrivò al festival con una canzone che sarebbe rimasta ferma tra le preferite del suo pubblico e altro punto cardine della musica italiana, confermandola come una delle interpreti più rilevanti di sempre nel panorama musicale nazionale. La cantante scelse "Gli uomini non cambiano", una canzone amara, dal testo molto forte, scritto da Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani e Giuseppe "Beppe" Dati e inclusa successivamente nel suo album "Lacrime".
Il significato di Gli uomini non cambiano
Annunciata come una delle favorite alla vittoria finale di quell'edizione, la canzone finì al secondo posto. A vincere in quell'edizione fu "Portami a ballare" di Luca Barbarossa, ma Mia Martini ci aveva regalato un instant classic. In questa canzone c'è tutta l'amarezza di una donna tradita, che racconta della delusione delle relazioni uomo-donna, non solo in campo sentimentale, ma partendo prima di tutto da quello paterno. Nella prima strofa quando la Martini canta di una figlia innamorata di un padre per cui è la "figlia sgangherata. Ho provato a conquistarlo e non ci sono mai riuscita e ho lottato per cambiarlo, ci vorrebbe un'altra vita". È quello il momento in cui le donne cominciano a coltivare la delicata arte della pazienza dice ancora la cantante che poi elenca quello che è avvenuto nella vita della protagonista della canzone: "Gli uomini non cambiano prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola. Gli uomini ti cambiano e tu piangi mille notti di perché. Invece, gli uomini ti uccidono e con gli amici vanno a ridere di te".
Il testo di Gli uomini non cambiano
Sono stata anch'io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E ho lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un'altra vita
La pazienza delle donne incomincia a quell'età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e che ti dice una bugiaGli uomini non cambiano
Prima parlano d'amore
E poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di tePiansi anch'io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po' più…