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La storia di Ed Sheeran: dai pub inglesi al successo mondiale di “X”

Oggi Ed Sheeran ha saputo di essere l’autore che ha venduto più copie in meno tempo grazie al suo secondo lavoro “X”. 182 mila copie vendute per un ragazzo che è partito dai pub inglesi, è stato scoperto sul web e oggi suona sul palco principale del Glastonbury.
A cura di Francesco Raiola
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Ed-Sheeran
Ed Sheeran al Glastonbury

Da "+" a "X" il passo è breve, ma rispecchia quelli che potrebbero essere i numeri di Ed Sheeran, cantante inglese del Suffex che dopo anni di gavetta fatta nei locali inglesi s'è ritrovato a contare le centinaia di migliaia di album venduti con il suo esordio a quelli che probabilmente si moltiplicheranno con questo suo secondo lavoro. I risultati, a una settimana dall'uscita del suo secondo lavoro, sono evidenti e sotto gli occhi di tutti: con 182 mila copie vendute Sheeran è l'artista che ha venduto più copie in meno tempo in tutto il 2014. Un risultato incredibile che probabilmente lo porterà in cima alla classifica degli album più venduti di Billboard, che aveva già anticipato questa possibilità. Capelli rossi e un album che mescola pop, rap, r&b, funky e si fa forte delle ballads, quello che forse gli riesce meglio.

Pharrell e Rick Rubin tra i produttori

Per quest'ultimo lavoro il cantante ha potuto contare su una super produzione che vede coinvolti tra gli altri uno dei miti della produzione mondiale, ovvero Rick Rubin (produttore, tra gli altri, di "Yeezus" di Kanie West, "21" di Adele, ma anche Eminem, Run Dmc, Shakira e tantissimi altri) e il re Mida della produzione di questi ultimi tempi, ovvero Pharrell Williams. Proprio l'autore di "G I R L", infatti, ha prodotto il singolo di lancio dell'album "Sing" e basta ascoltare solo l'attacco per rendersi conto del marchio di fabbrica di Pharrell che non a caso ha come vezzo quello di "firmare" le intro di molti pezzi a cui lavora, come ha cercato di dimostrare il blog Discopop (via), con un mix di alcuni suoi brani. Un pezzo che risente dell'influenza del produttore e che si candida a diventare uno dei tormentoni dell'estate. Ma l'intero album ha una produzione importante e dà l'idea di quello che Sheeran vuole essere, e soprattutto il voler andare oltre quello che è ciò che gli riesce meglio, ovvero le ballads come "One" che apre l'album o "Photograph" e "Tenerife", che spezzano quel gioco di funky e R&B che ne fanno la "Next Big Thing" della musica mondiale. Volevano farlo diventare un nuovo James Blunt, ma Ed Sheeran ha deciso che era meglio non appiattirsi sulle ballads, e mantenere quel sincretismo che lo rende più originale di molti suoi colleghi.

L'importanza di Glastonbury

Insomma, il mix di ingredienti del cantante, la sua voce a volte falsettata, la capacità di scrittura ne fanno uno dei più amati songwriter del momento, destinato, senza dubbio, a crescere e le vendite di questa prima settimana sono lì a dimostrarlo, così come l'esibizione sul Pyramid Stage di Glastonbury, uno dei festival più importanti al mondo che, come ogni anno, spinge non poco le vendite degli album di chi si esibisce (e ancora di più quest'anno che le classifiche inglesi conteggiano anche gli streaming): è successo con lui, ovviamente, ma anche con gli Arcade Fire, Lily Allen, Elbow, Haim e successe lo scorso anno, ad esempio, coi Mumford and Sons. Sheeran ha scavalcato di getto i Coldplay, vendendo 14 mila copie in più rispetto a "Ghost Stories", e mettendosi alle spalle, questa settimana, altri due artisti le cui uscite erano attesissime, ovvero Sam Smith con "In The Lonely Hour" e "Ultraviolence" di Lana Del Ray, altra protagonista del festival inglese.

Dalla scoperta sui social al palco principale di Glastonbury

I suoi fan, comunque, Sheeran se li è sudati uno a uno, tra pub inglesi e social network, in una storia che ricalca quella che sarebbe il sogno americano, mentre è quello inglese di un ragazzo che suonava in giro per locali prima che fosse notato dal produttore Jake Gosling su MySpace, che lo contattò e cominciò a investire su di lui. Lo ospitò sul suo divano, aiutandolo a registrare tra una session e un'altra di altri cantanti, col cantante che suonava live vendendo il suo primo Ep per poter fare racimolare un po' di soldi e poter produrre il secondo Ep che nel 2011 si materializzò in "No 5 Collaborations Project EP" che vide appunto la collaborazione di alcuni artisti più famosi che avevano collaborato già con Gosling, permettendogli passaggi radio importanti, raggiungendo le posizioni alte delle vendite iTunes e facendo sì che alcune etichette se ne interessassero. È stata la Asylum (costola della Atlantic/Warner) a metterlo sotto contratto, grazie anche ai buoni rapporti col produttore. Il resto è storia, dal successo di "+" alle canzoni scritte per i One Direction, il concerto per la Regina, le nomination ai Grammy, l'apertura ai concerti di Taylor Swift fino al successo di questo "X", per cui ha dichiarato su Twitter: "182 mila album venduti in Inghilterra lo hanno reso l'album più venduto in meno tempo del 2014. Sono al settimo cielo. Vi amo tutti".

I numeri del 2014 e l'invito al Festival di Sanremo

Il 2014 è stato, insomma, l'anno della conferma per Sheeran che pochi giorni fa è stato uno dei protagonisti dei Grammy 2015, pur senza riuscire a portarsi a casa l'ambita statuetta. L'artista britannico, però, può essere contento per tanti motivi: è stato l'artista più ascoltato su Spotify e "x" è stato l'album con più stream del 2014, senza contare il primato di vendite in patria, con 1.689.000 copie vendute. tutti numeri che hanno convinto, probabilmente, carlo Conti a volerlo come ospite della serata finale del Festival di Sanremo.

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