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La storia del Maestro João Carlos Martins: suona il piano dopo 22 anni grazie a guanti bionici

Il pianista di musica classica brasiliano João Carlos Martins è ritornato a suonare dopo la malattia degenerativa alle mani che lo aveva costretto a ritirarsi nel 1998, l’ultima volta che ha toccato un piano. Fino allo scorso gennaio, quando grazie al designer Ubiratã Bizarro Costa e ai suoi guanti bionici, il maestro Martins ha ripreso a suonare, anche se con molta difficoltà, il pianoforte.
A cura di Vincenzo Nasto
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Il pianista brasiliano João Carlos Martins, uno dei più grandi interpreti di Johann Sebastian Bach del ‘900, è ritornato a suonare dopo gli incidenti e le malattie che negli anni lo hanno colpito alle mani, arrecandogli danni che lo avevano costretto a ritirarsi nel 1998, l'ultima volta che aveva toccato un piano. Fino allo scorso gennaio, quando grazie al designer Ubiratã Bizarro Costa e ai suoi guanti bionici, il maestro Martins ha ripreso a suonare, anche se con molta difficoltà. Il musicista ha iniziato dopo pochi giorni un processo per riprendere lentamente a suonare il pianoforte e il video della sua esibizione è diventato virale.

La carriera del musicista

João Carlos Martins è stato tra gli anni '60 e la fine degli anni '90 uno dei più grandi interpreti di Bach. Dopo aver imparato a soli 8 anni a suonare il piano, durante la sua adolescenza viene descritto come un bambino prodigio. Un'etichetta che porta con sé anche negli Stati Uniti, dove a soli 23 anni si esibisce al Carnegie Hall di New York, uno dei templi della musica classica. Per anni diventa il primo pianoforte alla Boston Symphony, alla Los Angeles Philharmonic e nelle più grandi orchestre degli Stati Uniti. Dopo l'addio del 98 si reinventa come direttore d'orchestra alla English Chamber Orchestra e alla Bachiana Filarmonica Orchestra, una grande responsabilità che però lo allontana sempre di più dalla pratica del pianoforte, a causa dei problemi di salute.

La rapina subita in Bulgaria

Una carriera costellata da incidenti, infortuni e una malattia degenerativa che gli ha tolto la possibilità di suonare il piano dal '98 fino all'inizio del 2020. Nel 1965, durante una partita di calcio disputata a New York, Martins cade e si ferisce al braccio e al gomito sinistro. L'infortunio gli porterà a perdere progressivamente l'uso di tre dita della mano sinistra, un'involuzione che il musicista ha tentato di nascondere per anni.  Nel 1995, durante una visita in Bulgaria per un concerto, viene aggredito da due ladri che lo colpiscono in maniera grave alla testa, procurandogli ferite al cervello. I colpi gli toglieranno la possibilità di usare la mano destra, almeno per un anno in maniera costante. I continui dolori per la riabilitazione, lo convincono ad operarsi all'inizio del 2000, ma il procedimento non va a buon fine. L'operazione va male e la sua mano destra diventa inutilizzabile, con Martins che riesce a suonare con una parte della mano sinistra e un dito della mano destra. Tutto questo fino all'inizio del 2020.

I guanti della speranza

Su richiesta del designer Ubiratã Bizarro Costa, il maestro Martins nel 2019 invia le misure della proprie mani, lavorando alla costruzione di guanti in 3D. Il progetto, nato dall'idea del designer di far ritornare a suonare il maestro Martins, si basa su dei guanti bionici, rivestiti in neoprene e con una struttura in fibra di carbonio. Una tecnologia avanzata che avrebbe dovuto permettere a Martins di ritornare a mettere le dita sulla tastiera di un pianoforte. Durante la prova dei prototipi durata per tutto il 2019, solo a dicembre si è arrivati alla costruzione in grado di permettere una riabilitazione completa delle dita al suono. I guanti, che sono poi stati brevettati e messi sul mercato, possono essere utilizzati anche per coloro che vogliono ritornare ad utilizzare le proprie mani dopo un incidente per la vita di tutti i giorni. Anche per questo Martins ha affermato di non togliere più i guanti, neanche per andare a dormire. Una scelta che gli permetterà dopo un lungo processo di riabilitazione, di ritornare a suonare il piano, dopo 22 anni di assenza.

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