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La prima volta di Levante: “Ho imparato ad avere cura di me quando è mancato mio padre”

Cantante, star di Instagram, giudice a X Factor e anche scrittrice: sono tante le vite artistiche di Levante, la cantautrice siciliana che poche settimane fa ha pubblicato per Rizzoli il suo secondo romanzo “Questa è l’ultima volta che ti dimentico”. A differenza del titolo del libro, le abbiamo chiesto, però, di parlarci di alcune delle sue prime volte importanti.
A cura di Francesco Raiola
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Si chiama "Questa è l'ultima volta che ti dimentico" il secondo romanzo (il primo era "Se non ti vedo non esisti"), pubblicato sempre da Rizzoli, di Claudia Lagona, meglio conosciuta come Levante e come cantautrice, una di quelle che in questi ultimi anni è riuscita maggiormente a mettersi in luce, sfruttando al meglio il successo dirompente e improvviso di "Alfonso" incluso nell'album d'esordio "Manuale Distruzione" a cui ha dato seguito con altri due album "Abbi cura di te" e "Nel caos di sostanze stupefacenti", ultimo nato uscito nel 2017. Nel frattempo, però, la cantautrice siciliana è diventata una star di Instagram e giudice dell'undicesima edizione di X Factor, oltre, appunto, a scrittrice, benché lei si schernisca ogni volta che qualcuno glielo ricorda.

Di cosa parla "Questa è l'ultima volta che ti dimentico"

Il libro è un romanzo di formazione che ha come protagonista Anna, prima bambina, poi adolescente, che nel tempo scoprirà cosa vuol dire confrontarsi con la scuola, il bullismo, la crescita, la morte, l'amicizia e, ovviamente l'amore. Una storia di crescita ambientata in una Sicilia non di maniera, anzi, che si confronta anche con la mafia e non solo col cibo e col caldo; una storia in cui, alla fine, ci sono bambini cattivi, bambini che amano, allenamenti di danza, difetti fisici da correggere, passioni che muoiono, pensieri retrogradi (a uno dei personaggi Levante farà dire "meglio un figlio mafioso che frocio"), partenze e la voglia di cambiare. E c’è tanta musica, ovviamente.

Perché si chiama Levante

E se nel libro di Levante si parla di ultime volte, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante, invece, parlare con lei delle sue prime volte, sul palco, in amore, sui social: "La prima canzone che ho scritto si intitola ‘Non è lei', avevo circa 10 anni e la strofa cominciava con ‘Non è lei e lo sai, ma la cerchi nelle altre' (canta, ndr)" ha detto la cantante che ricorda la prima volta sul palco, ma anche la prima volta che è stata Levante, specificando da dove nasce il nome: "Avevo 17-18 anni, e decisi che Levante sarebbe stato il mio nome d'arte, però Levante è un soprannome che mi hanno dato quando avevo 12 anni e un'amica mi disse ‘Levante!', si trattava del personaggio di Pieraccioni". La cantante ricorda anche la prima volta che si è innamorata, aveva poco più di vent'anni, mentre il primo "Ti amo" è stato in seconda media.

La prima stroncatura e il primo hater

La prima stroncatura che ricorda non è all'album o a una canzone, e soprattutto non è da parte di un giornalista, ma della Universal: "Ricordo una riunione Universal in cui arrivai con questo progetto che non era esattamente Levante, ero io in una versione più kitsch, ma non firmai un cazzo!" dice, risalendo anche a uno dei primi commenti sessisti e uno dei primi hater ("Veniva sempre a commentarmi su Facebook e mi diceva robe tremende, tipo ‘Ma tu dove vuoi andare!', poi ho cercato sul suo profilo e c'era lui con la sua band… e ho pensato, vabbè, lo perdono, perché lui il suo sogno non l'aveva realizzato").

La prima volta in cui ha fatto l'amore

Tra le prime volte ci sono anche quella in cui ha fatto l'amore ("Avevo diciotto anni e pensai che prima di cacciarmi nei guai dovevo essere maggiorenne, così da poter risolvere tutto da me, nel caso in cui… Sai, non si sa mai nella vita"), mentre la prima volta che ha ascoltato la sua canzone alla radio è quando Linus mandò "Alfonso" a Deejay chiama Italia. E quando è stata, invece, la prima volta che Levante ha avuto cura di sé? "Ho imparato ad avere cura di me molto presto, perché quando mio papà è mancato io ero piccolina, avevo 9 anni, e ho imparato a difendermi, ho capito da subito che spesso nella vita si è molto soli e io in quel momento mi sono responsabilizzata e ho avuto cura di me e di tutte le persone che,. accanto a me, stavano subendo l'assenza della dipartita del mio papà. Ho iniziato da piccolina, poi me lo sono dimenticata, poi ricordata finché non me lo sono tatuato: ‘Ricordati, abbi cura di te'".

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