La critica di Coez: “Sentite dischi pieni di minchiate, nelle canzoni d’amore qualcosa di vero c’è”
Una sera infuocata su Twitter per Coez, nome d'arte del cantante d'origini campane Silvano Albanese, che ha acceso un dibattito sullo stato della musica in Italia, ricordando l'esplosione dell'indie-pop del 2016 e confrontandola con la musica del momento. Proprio il cantante cita alcuni degli album più influenti di quel periodo come "Mainstream" (album di Calcutta), "Regardez moi" (Frah Quintale), "Superbattito" (Gazzelle), "L'ultima festa" (Cosmo), "Polaroid" (Carl Brave x Franco 126) ma anche il suo "Faccio un casino" per un confronto con gli album attuali. La discussione polarizza il pubblico su chi la pensa come lui, come chi afferma "finalmente c'è qualcuno che lo dice" e chi al contrario sottolinea come il successo prolungato di alcuni progetti siano legati all'affetto del pubblico per una nuova wave musicale.
La wave del 2016 e l'attacco allo stato attuale della musica
La discussione su Twitter comincia con un primo post da parte di Coez, che sulla piattaforma pubblica scrive: "Mainstream, Regardez moi, Superbattito, L'ultima festa, Polaroid, ci metto anche Faccio un casino. C'è stato un grande momento per la musica italiano, guardando la classifica mi chiedo se stiamo sbagliando noi qualcosa o non state capendo più un cazzo voi". Una denuncia che Coez si affretta a liberare dal concetto di nostalgia per il passato: "Non è che sto a piagne eh, le cose mi vanno bene era più una riflessione generale". I commenti su Twitter si polarizzano tra chi attacca il cantante di "Essere liberi" per l'invidia nei confronti dei risultati degli artisti in classifica attualmente e chi, invece, appoggia Coez e apprezza la sua libertà di denuncia nei confronti dello stato attuale della musica: "Finalmente qualcuno che lo dice".
Coez: "L'evoluzione non spiega la merda che c'è mò"
Ma il discorso non finisce qui e viene messo sotto i riflettori anche lo status narrativo della musica attuale: "Pure sta roba che le canzoni d'amore sono per le ‘fighette' non la capirò mai. Vi sentite dischi pieni di minchiate che nel 90% dei casi non sono vere, almeno nelle canzoni d'amore qualcosa di vero c'è". Sembra esser diventato questo, in pochi minuti, il centro della discussione, con utenti che cercano anche di ragionare sul tipo di affezione ai cantanti di nuova generazione: "Tutti dischi che in un modo o nell'altro hanno avvicinato l'artista in questione al grande pubblico, che però ha standard e gusti differenti. È colpa di tutti". Qui Coez sembra mettere una pietra tombale alla musica attualmente in classifica: "Hai detto una cosa giusta, ma non spiega la merda che c'è mò".