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La canzone di PJ Harvey su Shaker Aamer, detenuto a Guantánamo

Una canzone per ricordare qual è la condizione dell’ultimo residente britannico ancora rinchiuso a Guantanamo. L’ha scritta PJ Harvey e l’ha pubblicata il Guardian in esclusiva.
A cura di Francesco Raiola
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Shaker Aamer è un detenuto saudita – ma residente in Gran Bretagna – a Guantanamo. La sua storia è nota a qualcuno, ma sconosciuta ai più: Aamer, infatti, è detenuto nel campo di prigionia cubano dal 2011, senza che gli sia stata formalizzata alcuna accusa o fatto alcun processo e nonostante sia stata approvata per due volte la scarcerazione. Un caso simbolo di quella che è la situazione di Guantanamo, il carcere speciale che ancora nessuno, nonostante vari reclami, ha trovato la volontà di chiudere. Proprio ieri il Guardian, quotidiano che sta seguendo con molta attenzione il caso e su cui lo stesso Aamer ha scritto un editoriale pochi mesi fa per spiegare – ancora una volta – la sua posizione, ha pubblicato in esclusiva una canzone di PJ Harvey dedicata proprio a lui.

La canzone, che si può ascoltare in esclusiva sul sito del quotidiano inglese, qui, si chiama semplicemente "Shaker Aamer", ed è stata scritta dalla cantante per mantenere alta l'attenzione su questo caso e su quest'uomo che ha lasciato la moglie e quattro bambini (l'ultimo dei quali non ha mai visto) a Londra e che gli Usa, in caso di rilascio, vorrebbero rimandare in Arabia Saudita, dove rischierebbe di essere rinchiuso in un'altra prigione.

Il brano è incentrato sullo sciopero della fame che più volte ha visto protagonista Aamer: "No water for three days, I cannot sleep or stay awake, four months under strike. Am I dead or Am I alike? With metal tubes we are forced fed, I honestly wish I was dead" ("Niente acqua per tre giorni, non posso dormire o stare sveglio, quattro mesi sotto tiro. Sono morto o vivo? Forzato a mangiare con tubi di metallo. Ho sperato onestamente di essere morto") chiudendo con "Don't forget" ("Non dimenticare").

Tutto il testo potete leggerlo qua.

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