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Ketama126: “Sul palco devi essere una star, c’è poca differenza tra persona e personaggio”

Dal primo concerto a Testaccio con la Lovegang alla pubblicazione di “Kety”, quarto album in studio per Ketama126, sembra essere passata un’epoca. Nel frattempo, lo scorso 3 luglio è arrivata anche la repack “Kety Reborn”. Il rapper romano racconta l’evoluzione della sua musica, tra i problemi della scena italiana e i percorsi solisti di tutti gli artisti della Lovegang.
A cura di Vincenzo Nasto
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Dal primo concerto a Testaccio con la Lovegang alla pubblicazione di "Kety", quarto album in studio per Ketama126, sembra essere passata un'epoca. Nel frattempo, lo scorso 3 luglio è arrivata anche la repack "Kety Reborn". Nuovi contorni musicali, nuove produzioni con un orecchio puntato agli Stati Uniti per il rapper che afferma: "Non ho mai ascoltato musica italiana, ho incominciato solo attraverso il rap romano degli anni 2000, con Noyz Narcos". Il suo tocco nelle produzioni, migliorato anche attraverso gli studi in ingegneria del suono sostenuti a Milano, rendono il suo stile inconfondibile. L'immaginario dark e hardcore si allontana da alcuni interpreti della LoveGang, senza però escluderli.

Il successo nella diversità

Ketama126 riconosce che la fama è arrivata soprattutto grazie all'esposizione di artisti come Carl Brave e Franco126: "Siamo arrivati ad un pubblico più grande della vecchia generazione anche grazie alla fortuna che abbiamo avuto. Grazie a Carl Brave e Franco126 che hanno fatto una roba estremamente pop, la Lovegang è stata sulla bocca di tutti, anche di chi non conosceva il genere rap". Da allora le porte del mercato musicale mainstream si sono aperte, pronte ad accogliere anche sonorità diverse e testi che non siano influenzati dal cantautorato italiano. Rispetto agli altri interpreti della Lovegang, il rapper romano nasce in un contesto musicale completamente diverso. Un suono costruito attraverso la musica rock e metal statunitense, mentre in Italia l'ispirazione è arrivata dalle voci di Franco Califano e Noyz Narcos. Con il primo artista – con cui ha collaborato nel brano "Che cos'è l'amore" – condivide un nemico comune, la noia: "Il lavoro è bello quando ne hai uno che ti piace, ma quando te lo tolgono ti annoi ed inizi a combattere. L'importante è combattere sempre, perché come insegna Califano, le cose belle vengono proprio da questo combattimento con la noia". Il brano, con una strofa anche di Franco126, ha visto la partecipazione postuma del cantautore romano nel ritornello. Una canzone che racconta l'amore attraverso l'occhio di due generazioni romane. La capitale al centro di tutto, come nelle rime di Noyz Narcos, la sua figura di riferimento nei primi anni 2000. Con lui, oltre ad una grande amicizia, è nato il singolo "Squame" contenuto nell’album.

Da Piero a Ketama126

Lo storytelling della propria quotidianità è il punto di incontro tra Piero Baldini, nome di Ketama126, ed il suo personaggio. Le sue esagerazioni, la sua vita da palco è quello che invece li allontana, in un panorama hip hop poco attento a ciò che si dice, ma al modo in cui lo si fa. Anche dopo esser diventato uno dei generi più ascoltati in Italia, rimane uno dei meno compresi secondo Ketama126, soprattutto quando lo si collega al consumo di sostanze stupefacenti. Un errore che proviene anche dal modo in cui si guardava allo scenario rap degli anni passati, soprattutto a quello romano, come per esempio con i Truceklan: "Qui il problema non credo sia la musica, ma l'ignoranza. Quando poi succedono delle disgrazie, penso che più che fare terrorismo con certi articoli, andrebbe fatta informazione"

La figura del padre

La musica è stato un elemento sempre presente tra le mura domestiche. Il padre di Ketama126, Adalberto Baldini, è un sassofonista che ha supportato sin dall'inizio la scelta del figlio, finendo poi per collaborare anche con Franco 126 e Carl Brave. "Mi ha sempre supportato, anche nei miei studi musicali a Milano in una scuola di ingegneria del suono. Mi ha pagato tutto lui perché credeva nella cosa, ha fatto dei sacrifici però ha creduto in tutto questo e adesso siamo stati ripagati".

L’importanza delle collaborazioni

Otto featuring tra disco e repack per il rapper, un mix tra veterani come Fabri Fibra e Noyz Narcos e nuove leve del rap italiano come Massimo Pericolo, Tedua, Side e Speranza. Senza dimenticare Franco126 e Califano. Tante collaborazioni che hanno portato il disco a essere certificato oro il 22 giugno scorso. Anche se il brano “Love bandana” con Tedua è quello più ascoltato su Spotify, il brano “Pezzi pt.2” prodotto da Night Skinny e con la collaborazione di Side, ex membro della Dark Polo Gang, è diventato il simbolo del rap romano. Una saga destinata a continuare all’ombra del Colosseo.

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