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Kanye West contestato per show in Kazakistan: “Lì lo arresterebbero perché dice quel che pensa”

Il rapper americano viene accusato dalla Fondazione per i Diritti Umani a causa della sua esibizione in un paese il cui leader non rispetta in assoluto i diritti e nel quale un cantante come lui verrebbe arrestato perché esprime le sue idee. Si profila una situazione molto simile a quella che coinvolse, mesi fa, la cantante Jennifer Lopez.
A cura di Andrea Parrella
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Non c'è voluto molto perché Kanye West, tra i più noti rapper a livello mondiale, venisse travolto da un'enorme contestazione globale riferita alla sua esibizione della scorsa settimana in occasione del matrimonio del presidente del Kazakistan. La Fondazione per i Diritti Umani si è immediatamente scagliata contro di lui, accusandolo di aver partecipato ad una manifestazione in onore di chi viola costantemente i diritti umani. Ha detto il presidente della fondazione, Thor Halvorssen: "Il Kazakistan è un paese desolato in fatto di diritti umani dove performer come lui (Kanye West, ndr), sarebbero messi dietro le sbarre per aver espresso le proprie opinioni.

Da parte del rapper, sposato con Kim Kardashian con la quale ha da poco avuto una bambina, non ha pronunciato il suo parere in merito alla questione, il suo portavoce è rimasto silente e si rischia di dar vita ad una querelle similare, se non peggiore, di quella che aveva travolto la cantante portoricana Jennifer Lopez prima dell'estate, quando si esibì iper il dittatore del Turkmenistan, cantandogli "Happy birthday". Quello che è certo è che il rapper, di per sé, si è guadagnato negli anni la fama di un personaggio fondamentalmente strafottente e presumibilmente, anche in questo, come in quello delle critiche alle frasi omofobe contenute in un pezzo del suo ultimo album, si dimostrerà sostanzialmente indifferente.

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