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Justin Bieber ancora nell’occhio del ciclone: rischia una punizione esemplare

La sua aurea di cattivo ragazzo ormai lo precede e porta le autorità a sospettare continuamente, come successo un paio di giorni fa, quando è stato controllato il sup jet dove si sospettava ci fosse della marijuana. Falso allarme, ma Bieber non ha cominciato al meglio questo 2014.
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Justin Bieber ha ormai il marchio di "Bad Boy" tatuato addosso e gli piace coltivarselo, nonostante le accuse che da qualche settimana non vengono più solo dai giornali, ma anche dalle autorità. E così dopo la denuncia per guida in stato di ebbrezza, eccesso di velocità e guida senza patente negli Usa e quella per l'aggressione all'autista della sua limousine in Canada, il cantante continua ad avere gli occhi puntati addosso, anche quando è innocente. Ieri, infatti, il jet privato che doveva portarlo alla festa del Super Bowl è stato oggetto di un controllo antidroga. Pare, infatti, che due cani antidroga avessero sentito odore di marijuana in due valige e così Bieber è stato fatto scendere per poter effettuare il controllo, che però non ha condotto a nulla.

Ma le notizie sul cantante, che intanto è uscito qualche giorno fa con un nuovo singolo con la collaborazione di Chance The Rapper, sono tornate a fare la prima sui giornali di gossip. Da una parte c'è un Bieber che assieme all'amico Khalil Sharieff è stato beccato in uno strip club mentre baciava il seno di una donna che stando a TMZ "poteva essere sua madre" e dall'altra c'è un dito medio mostrato durante una festa al Maxim la notte del Super Bowl. Pare, infatti, che al cantante non piaccia essere fotografato, soprattutto a seguito dell'ennesimo controllo.

Intanto Billboard (via Associated Press) analizza il "caso Bieber" e quanto tutte queste accuse possano creargli non pochi problemi, arrivando a ipotizzare anche che un giudice possa vietargli di allontanarsi dal proprio paese, così da salvaguardare la salute del cantante, come in passato successo già a Lindsay Lohan, beccata un paio di volte a guidare sotto gli effetti di stupefacenti. Insomma, qualche giudice potrebbe prenderlo ad esempio per dargli una lezione. Chissà poi cosa dirà la Casa Bianca del caso, visto che a seguito delle circa 230 mila firme che ha raccolto la petizione per rispedirlo a casa e togliergli la "green card", è obbligata a rispondergli: "Sono certo che una risposta arriverà relativamente presto" ha detto durante una conferenza stampa Jay Carney, portavoce della Casa Bianca

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