John Lennon, intervista prima della morte: i critici vogliono solo eroi defunti
A 30 anni dalla morte di John Lennon, ecco spuntar fuori all'improvviso una discutibile intervista effettuata, tre giorni prima del nefasto 8 dicembre 1980, dalla rivista Rolling Stone, tramite il giornalista Jonathan Cott. Inviperito nei confronti della critica e delle ideologie politiche che imperversavano all'epoca, l'ex membro dei Beatles non esitava a spendere dure parole di sdegno nei confronti di chiunque non gli andasse a genio.
Proprio in quest'intervista shock, alcune frasi sembrano quasi destinate a divenire, in previsione degli eventi prossimi, una sorta di testamento personale: «Questi critici con tutte le illusioni che creano intorno agli artisti hanno generato una sorta di fede idolatra. A loro piace solo la gente che sta sul punto di andarsene. Ma io non posso tornare ad essere uno che sta sul punto di andarsene. Quello che questi critici vogliono sono solo eroi morti, come Sid Vicous o James Dean. Non ho interesse a diventare un eroe morto…Dunque, dimentichiamoli, dimentichiamoli».
Un'amara riflessione che colpirà anche la sua immagine, stroncata dai cinque colpi di pistola del suo ammiratore più celebre, Mark Chapman. Lennon, nonostante tutto, ha speso diverse parole d'elogio nei confronti dell'allora esordiente Bruce Springsteen, augurandogli di non finire nelle "mire assassine" della critica: «Possa Dio aiutare Bruce Springsteen quando decideranno che lui non e' piu' Dio…Gli volteranno le spalle, spero che possa sopravvivere». Un'intervista che ha quasi il sapore della beffa per John Lennon, ignaro del destino beffardo che lo attenderà inesorabilmente.