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Intervista a Dario Salvatori: critica il Festival di Sanremo ma salva Arisa, Cristicchi e Nino D’angelo

L’eccentrico giornalista e critico musicale Dario Salvatori parla del Festival di Sanremo. Ci confessa che crede nella potenza radiofonica dei pezzi di Simone Cristicchi e di Arisa. Fa anche il tifo per l’”etnico” Nino D’Angelo, come lo definisce lui, ma sostiene che non ci sono canzoni strepitose in gara.
A cura di Fanpage Admin
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salvatori

Abbiamo incontrato Dario Salvatori, noto critico musicale famoso per il suo look eccentrico e per i suoi raffinati gusti musicali. E' qui a Sanremo per apportare il suo prezioso contributo e grazie alla sua esperienza nel campo musicale è certo nell'affermare chi sarà protagonista delle hit radiofoniche che seguiranno la kermesse.
Non lesina previsioni e giudizi su ciò che riguarda il festival inteso come prodotto televisivo e ci confessa le sue aspettative su Antonella Clerici.

 Parola all’esperto, Dario Salvatori, che Festival di Sanremo sentiremo e vedremo?

Mah, c’è molta aspettativa, perché è un Festival che al di la degli ascolti deve traghettare il dopo Bonolis per l’anno successivo. C’è molta aspettativa anche nella conduzione della Clerici che ha avuto un Festival fortunato nel 2005 con Bonolis, ma aveva un ruolo minore quindi adesso il peso cambia.

Musicalmente come sono le premesse?

Musicalmente è un po’ in salita il Festival perché secondo me non ci sono canzoni strepitose, ci sono canzoni furbe, alcune astute ed alcune mediocri. Sappiamo che proprio il mondo della radiofonia è stato il primo ad abbandonare Sanremo. Negli ultimi anni sono state quattro o cinque le canzoni del Festival che passavano in rotation in radio e questa è una brutta notizia.

Ecco, a proposito di questo hai già avuto modo di sentire qualche hit radiofonica?

Sì, credo il pezzo di Cristicchi e quello di Arisa.

Il fatto che Cristicchi abbia ammesso di aver almeno ascoltato nel pezzo che ha fatto qualcosa degli Stadio depone a suo vantaggio?

Insomma, se l’ha ammesso poteva fare maggiore attenzione, perché è un pezzo dell’83 e gli Stadio non sono una formazione sconosciuta. Ammetterlo non significa niente.

Infine, chi sarà il vincitore del Festival per Dario Salvatori, a parte la D’Addario che è la più fotografata?

 Ah sì? Non lo sapevo! I miei due preferiti sono  quelli che ti ho appena detto, credo anche D’Angelo. Credo che D’Angelo si sia trasformato in un artista etnico dando un colpo di spugna al suo passato e come etnico può avere qualche chance, poi il brano non è malvagio e unisce cose lontane ed è ben organizzato.

Ilaria Berlingeri

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