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Incendio doloso alla casa natale di Al Bano: nessun danno alle persone

Un incendio doloso alla casa natale di Al Bano è stato appiccato la scorsa notte, quando alcuni cartoni hanno preso fuoco: si tratterebbe, stando alle prime notizie, di un incendio doloso che non ha provocato danni alle persone e agli appartamenti circostanti. “Per me è uno sfregio, doloroso e morale, ma sono disposto al perdono come fece il Papa con Ali Agca”, ha commentato il cantante.
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Al Bano (LaPresse)
Al Bano (LaPresse)

Un incendio di natura dolosa è stato appiccato contro una delle case che Al Bano Carrisi detiene a Cellino San Marco, sua città natale e in cui da sempre risiede. Stando a quanto riportano l'Ansa e alcuni giornali locali l'incendio sarebbestato appiccato intorno alle 4 del mattino, colpendo proprio la casa in cui il cantante era nato. Stando a quanto appurato da carabinieri e Vigili del Fuoco subito accorsi sul posto l'incendio sarebbe stato provocato con del liquido infiammabile versato su una serie di cartoni ammassati vicino all'ingresso dell'appartamento in cui, fortunatamente, non abita nessuno, visto che il cantante risiede nella Tenuta Carrisi, sempre nel paesino pugliese. Alla fine, quindi, non ci sono persone coinvolte, e i danni sono limitati al solo portone d'ingresso e come riporta il sito Brindisi Report ‘l’appartamento confina con un negozio di fiori e con altre abitazioni che per fortuna non hanno subito danni e sempre lo stesso sito riporta anche commenti di alcuni vicini: ‘È davvero una brava persona, viene spesso a fare visita a questa casa dove ci sono tutti i ricordi della sua infanzia'.

E infatti è un legame affettivo molto forte quello che lega il cantante alla casa che apparteneva alla mamma e che spesso viene usata per raccontare la storia di Al Bano, che in questo momento, però, si trova a Milano.

Al Bano: "Posso perdonare, come il Papa con Ali Agca"

Raggiunto dall'Ansa, Al Bano ha commentato l'accaduto con molto rammarico, visto l'affetto nei confronti dell'abitazione. Il cantante si interroga sulle ragioni del gesto:

Per me è uno sfregio, doloroso e morale, un bagaglio di amarezza perché a Cellino ho investito tutti i proventi del mio lavoro e da anni offro lavoro a tanta gente. Quella è la mia casa natale, la casa che mio padre mi ha lasciato in eredità e spesso ci porto i miei figli per fargli vedere dove sono nato. Non so se ho sbagliato qualcosa nei confronti di qualcuno, non so darmi la benché minima spiegazione. Non è escluso sia un atto di follia ed è quello che spero e che voglio credere. Sono già andato via da Cellino una volta nel 1961, me ne posso andare ancora adesso nel 2016.

Carrisi ha inoltre risposto anche alle domande dell'edizione di Bari di Repubblica:

È stata la prima notizia della giornata e mi chiedo: perché? Vorrei sapere chi è stato non per punirlo, ma per capirlo. Mi piacerebbe fare come ha fatto il grande papa Giovanni Paolo con Ali Agca…

Il cantante ha infine ribadito come quella casa rappresenti per lui un ricordo d'infanzia:

Non ci sono più di due stanzette, ho voluto che restasse un simbolo intonso di umiltà, insieme con quella porta storica da cui sono entrato e uscito tante volte fino al 1961, quando sono andato via dalla Puglia, e che oggi è distrutta. Perché? Chiunque sia stato sappia fin da subito che può contare sul mio perdono, ma mi si aiuti a scoprire perché qualcuno ha voluto infliggermi uno sfregio spirituale di questo genere.

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