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In Svezia si continuano a fare i concerti durante la pandemia, ma solo per 50 persone

A Malmoe, in Svezia, c’è un locale che, nonostante il lockdown in tutta Europa, continua a fare musica live. Il Plan B, infatti, ospita ancora una serie di concerti e lo fa senza infrangere alcuna regola, radunando un numero limitato di persone (50 in tutto), come ha raccontato il giornale inglese NME.
A cura di Redazione Music
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Foto di repertorio (Photo by Ethan Miller/Getty Images)
Foto di repertorio (Photo by Ethan Miller/Getty Images)

Mentre in tutto il mondo si discute di quando si potranno tornare a tenere concerti e, in generale, a poter riunire persone per eventi, in Svezia si continua a fare musica live. Il Paese del Nord Europa, infatti, nonostante le misure cautelative intraprese, permette ancora ai locali di fare musica, seguendo una serie di regole che contemplano anche un numero massimo di spettatori. Un articolo di NME, storica rivista musicale inglese, infatti, racconta quello che è successo una sera al Plan B, locale noto di Malmoe, in cui si continua la programmazione. Tutto regolare, nessun divieto infranto, anzi, la gente – stando a quanto scrive Derek Robertson – nonostante un inizio un po' timoroso, ha chiuso la serata in allegria e chiedendo ancora musica.

La situazione coronavirus in Svezia

A differenza di quanto avvenuto in altri Paesi europei, il Governo svedese ha tentato di attuare misure più soft per affrontare la pandemia di Covid-19, creando da una parte ammirazione e dall'altra qualche dubbio da parte della comunità scientifica. Le morti per coronavirus stanno continuando a crescere, come riporta il Guardian, anche se la media è minore di Paesi come l'Italia, la Spagna o l'Inghilterra, ma maggiore di Germania e Finlandia, che hanno attuato strategie più stringenti. Molti svedesi continuano ad avere fiducia in questo approccio per cui viene chiesto ai cittadini una enorme collaborazione: le scuole superiori sono chiuse, non ci si può riunire in più di 50 persone, e gli svedesi viene chiesto di evitare viaggi inutili, di lavorare da casa laddove possibile e stare in casa se si ha più di 70 anni o se si è ammalati.

Solo 50 persone al Plan B

Ed erano 39 le persone presenti al Plan B, dove si sono esibiti gli Spunsugar: "Siamo pochi, come numeri – siamo in 39, per essere esatti – e tutto parte in maniera un po' timida, appoggiati soprattutto nella parte di dietro e laterali del locale prima di cominciare, pian piano, a spostarsi in avanti. Si muovono la testa e i piedi a tempo in maniera entusiastica, c'è pure chi comincia a ballare. Quello che era cominciato con un'aria di incertezza finisce in tripudio, gioia e canti come ‘Ancora. Una. Canzone' e tutti ordinano da bere" ha scritto il giornalista di NME. Stiamo parlando di un'eccezione nel panorama svedese, dal momento che molti locali hanno scelto di chiudere fin dalla seconda metà di marzo, così come aveva fatto anche lo stesso Plan B, prima di riaprire il 7 aprile, dopo un incontro con le autorità. Il locale, quindi, ha ripreso con una capienza ridotta – che solitamente è di 350 persone – e oltre ai fan ci sono un ingegnere del suono, due membri dello staff e la band, per un totale di 50 persone, appunto.

Un concerto irreale

"È sembrato irreale a un certo punto, ma stiamo seguendo le regole che il nostro Governo ha imposto, non sognavamo altro" ha detto sempre a NME il bassista della band Felix Sjöström, mentre il cantante Elin Ramstedt ha spiegato: "Non siamo ignoranti e non stiamo cercando di ignorare quello che sta succedendo, siamo molto attenti alla situazione, ma le regole non ci proibiscono di suonare davanti a questo numero di persone, quindi mi sento a posto". Il proprietario del locale ha aggiunto: "Abbiamo la reputazione di un locale che fa cose strane, quindi essere probabilmente l'unico locale in Europa a fare concerti durante una pandemia è coerente con la nostra storia, una storia che, da sempre, ha a che fare con la sopravvivenza".

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