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In sala ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’: ‘Film che emoziona anche grazie alla colonna sonora’

Arriva in sala giovedì 25 febbraio ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, film con Claudio Santamaria che ha uno dei suoi punti forti nella colonna sonora scritta a due mani dal regista Gabriele Mainetti e dal musicista Michele Braga.
A cura di Francesco Raiola
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C'è molta attesa attorno all'uscita di ‘Lo chiamavano Jeeg Robot‘ il film diretto da Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, Luca Marinelli ed Ilenia Pastorelli che da domani sarà nelle sale di tutta Italia. Un film che si annuncia già cult, non fosse per il suo essere di genere, un film di supereroi però tutto italiano che il regista ha spiegato essere nato dalla volontà di armonizzare diversi generi tra loro e che ha un punto forte nella colonna sonora realizzata dal regista stesso assieme a Michele Braga. I due hanno dichiarato di aver lavorato su un tappeto sonoro che parte dall'idea di voler accompagnare il percorso emotivo del protagonista dando la possibilità allo spettatore di sentirsi ancora di più dentro la storia e dentro le emozioni del personaggio, fino a ritrovarsi nel mondo fantastico dei superpoteri, anche grazie al ritmo dato ‘un impianto elettronico addolcito da uno strumento percussivo come il pianoforte'.

Chi è Michele Braga co-autore della colonna sonora

Lo spiega bene Braga che è da tempo al fianco di Mainetti, come nel 2008 quando collaborarono per ‘Basette', corto ispirato alle Avventure di Lupin III; nel curriculum, però, vanta tra le altre cose anche una nomination al Nastro d'Argento per la colonna sonora di ‘Più buio di mezzanotte', esordio di Sebastiano Riso ispirato alla vita di Davide Cordova, in arte Fuxia e la colonna sonora per ‘Un Natale stupefacente', pellicola diretta da Volfango De Biasi e interpretata da Lillo & Greg, Ambra Angiolini e Paola Minaccioni

Man mano che conosciamo i personaggi, la musica cresce, evolve, i suoni si sommano. E quando il nostro supereroe, un sociopatico ragazzo di borgata, si innamora di una ragazza e comprende che il grande dono che ha ricevuto, quello dei superpoteri, può essere utilizzato per aiutare gli altri, è allora che la musica finalmente si libera, emoziona, segue i protagonisti passo dopo passo, fino allo scontro finale.

‘Le musiche hanno definito il film'

L'importanza delle musiche per il ritmo di Lo chiamavano Jeeg Robot la spiega proprio il regista:

Durante il montaggio mi sentivo come un funambolo senza la rete di protezione. Con l'arrivo progressivo delle musiche tutto mi appariva più definito e cominciavo a sentirmi sicuro. Per me la colonna sonora in un film è una presenza costante: c'è persino quando non avvertiamo gli strumenti emettere suono. Il silenzio non è altro che una pausa musicale, il direttore d’orchestra continua a battere il tempo e l’organico fa il suo ingresso solo quando l’immagine ne ha davvero bisogno.

Claudio Santamaria, un supereroe cantante

Intanto, a dare slancio alla musica del film è arrivata la cover acustica che lo stesso Claudio Santamaria ha fatto della sigla di ‘Jeeg Robot d’acciaio' divenuta un piccolo cult in rete dove il video ha oltrepassato le 100 mila visualizzazioni.

Riarrangiare la sigla di Jeeg Robot in versione ballad struggente, malinconica e graffiante – spiega Michele Braga – era l’unica maniera ‘musicale’ per tenere quella melodia e quel testo incollati alle immagini del film. Nel trailer-sigla, musica ed immagini sembrano nate per stare insieme.

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