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In “Kill your sons” Lou Reed cantò l’elettroshock subito perché bisessuale (VIDEO)

Nel 1974 l’artista scrisse questo brano, in cui cantava il dramma dell’elettroshock subito quand’era ancora adolescente, a causa della bisessualità che aveva manifestato.
A cura di Daniela Seclì
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Lou Reed, il poeta della musica rock, si è spento oggi. Aveva 71 anni. Nel corso della sua vita si impose come uno degli artisti più apprezzati a livello mondiale. Riuscì a smuovere le coscienze anche parlando di episodi appartenenti al suo privato. Uno fra tutti, fu il racconto dell'elettroshock che subì quand'era solo un adolescente. Era il 1956 e fu sottoposto a quella terapia nel tentativo di mettere fine alle tendenze bisessuali che aveva dimostrato. L'esperienza lo traumatizzò e fu lui stesso a rivelare il dramma di ciò che gli era accaduto.

"Loro ti mettono quella cosa in gola in modo da non ingoiare la lingua, e ti mettono gli elettrodi sulla testa. Questo è ciò che è stato consigliato di fare a Rockland County per scoraggiare i sentimenti omosessuali. L’effetto è che si perde la memoria e diventi un vegetale. Non è possibile nemmeno leggere un libro perché si inizia e quando sei a pagina 17 devi tornare subito, di nuovo, alla pagina uno"

Nel 1974 scrisse anche una canzone a proposito, "Kill your sons", in cui cantava: "All your two-bit psychiatrists are giving you electric shock. They said they’d let you live at home with mom and dad instead of mental hospitals but every time you tried to read a book you couldn’t get to page 17 ‘cause you forgot where you were so you couldn’t even read".

"Tutti i tuoi psichiatri da strapazzo ti fanno l’elettroshock. Hanno detto che ti avrebbero lasciato vivere a casa con mamma e papà invece che in ospedali psichiatrici ma ogni volta che provavi a leggere un libro non riuscivi ad arrivare a pagina 17 perché avevi dimenticato dov’eri, così non riuscivi neanche a leggere"

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