Il vuoto attorno a Marilyn Manson accusato di violenze e stanza dello stupro: via anche il manager
Accusato di violenza sessuale e psicologica da diverse donne, tra cui l'ex fidanzata, l'attrice Evan Rachel Wood, pian piano attorno a Marilyn Manson, almeno pubblicamente, si sta aprendo una voragine. L'ultimo in ordine di tempo è stato il manager Tony Ciulla, stando a quanto riporta Billboard, che ha lasciato il cantante dopo che avevano già intrapreso questo passo la sua agenzia CAA e l'etichetta, la Loma Vista Recordings, oltre a essere stato tagliato, per esempio, da serie come "American Gods". Ciulla cominciò la sua carriera da manager di Manson nel 1996, anno in cui uscì quello che è considerato uno dei suoi capolavori come "Antichrist Superstar".
Il Manager lascia Manson
A far incontrare i due fu il lavoro di Ciulla con Trent Reznor, fondatore dei Nine Inch Nails, nonché uno dei primi a credere in Manson e uno dei primi a rompere con lui, come lui stesso ha ricordato pochi giorni fa. Billboard ricorda come il rapporto tra i due non sia stato sempre pacifico, ma che sia definitivamente precipitato dopo le accuse di Wood che qualche giorno fa scrisse su Twitter: "Il nome del mio aggressore è Brian Warner, noto anche al mondo come Marilyn Manson. Ha iniziato a prendersi cura di me quando ero adolescente e ha abusato di me in modo orribile per anni", dando il via a una valanga di accuse che nei giorni seguenti, appunto, hanno portato volti noti del mondo dello Spettacolo a prendere le distanze dal cantante.
Le accuse di Evan Rachel Wood
"Sono stata sottoposta al lavaggio del cervello e manipolata fino alla sottomissione. Ho smesso di vivere nella paura di ritorsioni, calunnie o ricatti – ha continuato l"attrice, accusando il cantante e spiegando di volerne smascherare il lato oscuro "prima che rovini altre vite" -. Sono qui per smascherare quest'uomo pericoloso e chiamare le molte industrie che gli hanno permesso di farlo, prima che rovini altre vite. Sono con le tante vittime che non staranno più zitte". È la prima volta che l'attrice fa il nome del cantante, ma in passato aveva già parlato di un personaggio noto che aveva abusato di lei.
Marilyn Manson nega le accuse
Marilyn Manson ha rifiutato qualsiasi accusa da parte delle accusatrici e in un messaggio sulla sua pagina Instagram ha scritto: "Ovviamente, la mia arte e la mia vita sono state a lungo oggetto di controversia, ma queste recenti affermazioni su di me sono orribili distorsioni della realtà. Le mie relazioni intime sono sempre state del tutto consensuali con partner che la pensano allo stesso modo. Indipendentemente da come, e perché, altri scelgano ora di travisare il passato, questa è la verità".
L'intervento di Phoebe Bridgers e la stanza dello stupro
Nei giorni scorsi è intervenuta anche l'ex moglie Dita Von Teese è intervenuta per spiegare che la loro relazione non è finita per eventuali violenze, ma per i problemi di dipendenza da alcol e droghe del cantante. Pochi giorni fa, però, un'altra cantante ha rilasciato dichiarazioni su Manson. Phoebe Bridgers, infatti, ha ricordato di quando, anni fa, si trovò a casa di Manson e il cantante le parlò di una "camera dello stupro": "Andai a casa di Marilyn Manson quando ero adolescente assieme ad alcuni amici. Ero una grande fam. Lui fece riferimento a una stanza della casa come della "Stanza dello stupro". Pensavo fosse solo un orrendo senso dell'umorismo di un ragazzino, ma smisi di essere fan. Sono dalla parte di tutte coloro che sono uscite allo scoperto" e in un altro tweet ha scritto che "l'etichetta sapeva, il management sapeva, la band sapeva. Prendere le distanze adesso e fingere di essere scioccati e schifati adesso è fottutamente patetico".