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Il talento social di Morandi, dalle risposte ironiche agli hater a Rovazzi e “Saluta Andonio”

L’ascesa sui social del cantante bolognese, dalle “foto di Anna”, al featuring con Fabio Rovazzi in “Volare”, fino al video con Marco di “Saluta Andonio”.
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Il cantante Gianni Morandi (Credits: Intagram).
Gianni Morandi (Credits: Instagram)

Che i social network siano uno strumento potentissimo per promuovere la propria immagine, i personaggi pubblici italiani lo hanno capito da tempo. Ma ce n'è uno in particolare che, inaspettatamente, lo ha compreso e saputo sfruttare a suo vantaggio in tempi non eccessivamente sospetti. Si tratta di Gianni Morandi, che, pur vantando una carriera di 55 anni nel panorama musicale italiano, costellata di successi intramontabili, e quindi, in teoria, non necessitando di ulteriore popolarità, ha trovato nel web 2.0 lo strumento per continuare ad essere conosciutissimo anche tra le nuove generazioni, al pari (se non di più) di cantanti giovanissimi, usciti ieri da "X-Factor" o "Amici".

A dispetto dei suoi 72 anni, infatti, il cantante ha saputo riconoscere e sfruttare al meglio le potenzialità delle piattaforme social, arrivando ad avere quasi 2 milioni e mezzo di like alla sua pagina Facebook e più di 400.000 follower del suo profilo Instagram. Sono numeri impressionanti se si pensa che il rapper Fedez, attualmente al centro dei gossip per via della sua proposta di matrimonio in diretta all'influencer Chiara Ferragni, è seguito su Facebook da circa 2.300.000 persone.

A lezione di social network da Gianni Morandi

Questo suo talento non è sfuggito al pubblico italiano, al punto tale che, l'anno scorso, Morandi è stato invitato all'università Bocconi di Milano per tenere una lezione su come si diventa un "fenomeno social". Sembra paradossale che un nato nel 1944 abbia dovuto spiegarlo a dei quasi nativi digitali, eppure è esattamente ciò che è accaduto. In quell'occasione Morandi ha spiegato a una vasta platea di ragazzi accorsa ad ascoltarlo le origini della sua popolarità su Facebook:

Sono entrato su Facebook in maniera normale, semplice. Un ragazza di Bari, una mia fan, ha voluto fare a tutti i costi un mio fan club. Poi mi ha proposto di aprire un profilo Facebook, nei giorni in cui presentavo Sanremo, nel 2012. Il 7 novembre del 2012 stavo andando a correre, mia moglie stava rincasando. Le ho chiesto di farmi una foto, l’ho mandata alla ragazza di Bari, che l’ha pubblicata. Tutto è nato così. Quando ho iniziato mi piaceva anche l'idea di poter ricevere consigli dai fan, di sapere cosa pensassero del mio lavoro.

Come accennato dal cantante durante quella lezione, probabilmente il segreto del suo successo risiede proprio nella sua grande spontaneità, il suo farsi ritrarre dalla moglie Anna in momenti privati della quotidianità, che di norma i personaggi pubblici tendono a non mostrare, il suo rappresentarsi come una persona qualsiasi, quell'"uno su mille" di un suo celebre brano, che pur avendocela fatta, non rinuncia alla semplicità della vita di tutti i giorni. Questo, unito alla sua grande capacità di interazione, testimoniata dalle sue repliche, sempre pazienti e gentili, anche verso gli immancabili hater, e spesso anche estremamente argute e spiritose, lo ha reso la star dei social che tutti conosciamo.

Molte pagine dei miei colleghi sono dedicate quasi esclusivamente al proprio lavoro – ha spiegato Morandi agli studenti -. Io mi sono accorto che la foto "professionale" non ha avuto successo: ho avuto 12mila like per le immagini di tour con Baglioni, e invece… sbuccio una patata e faccio 80 mila like! Ci sono molti che non rispondono mai ai commenti, io invece ogni sera rispondo ad almeno 60-70 persone, anche a chi mi insulta. Mi diverto.

La gaffe del 2015

Nel 2015, però, la pubblicazione di una foto su Instagram, accompagnata dall'indicazione "Mettila verso le 13 o le 14" (ovviamente lasciata per errore), fece aleggiare tra i suoi fan il sospetto che non fosse direttamente l'artista a gestire i suoi account social, ma che si affidasse alla guida di uno o più esperti social media manager. Morandi, tuttavia, smentì all'istante queste voci, spiegando che si trattava di una foto inviata alla moglie Anna, con una frase di accompagnamento e l'indicazione di condividerla su Instagram all'orario indicato e che, nel pubblicarla, la donna aveva dimenticato di cancellare la postilla.

Il successo di "Volare"

Non sorprende, dunque, che Gianni abbia voluto collaborare con un altro che di social network e di viralità se ne intende: Fabio Rovazzi, cantante e videomaker classe 1994, divenuto celebre la scorsa estate grazie al suo tormentone "Andiamo a comandare". Con lui Morandi ha realizzato il brano "Volare", terzo singolo del produttore di tormentoni milanese, il cui videoclip, pubblicato lo scorso 19 maggio, sfiora già il milione di visualizzazioni su Youtube. Merito del cast ricco di volti noti, certo, ma anche della presenza dell'eterno ragazzo Morandi, capace di stare al gioco con grande ironia e spontaneità. "Devi fare un featuring con l'unica persona al mondo che non è odiabile – suggerisce a Rovazzi all'inizio del videoclip un Maccio Capatonda agonizzante in un letto d'ospedale -: Gianni Morandi".

Gianni saluta Andonio

Recentemente il cantautore bolognese ha interagito con un altro idolo del web, il Marco di "Saluta Andonio", che, tra l'altro, compare anche nel videoclip di "Volare". Marco è diventato celebre sul web grazie a un video del 2014, in cui si trovava in auto insieme a suo padre, il famoso "Andonio". Nel filmato in realtà non succede nulla di eclatante: Marco parla della sua giornata, dei progetti di "andare all’Iper" con gli amici e dell'intenzione di farsi una canna. Ma quel "Saluta Andonio" è divenuto in breve tempo virale, ottenendo più di 5 milioni di visualizzazioni su Youtube.

In un video diffuso ultimamente su Facebook, Morandi scherza col ragazzo: "Senti Marco, ma sono 4 anni che Antonio non ti saluta, tuo padre, perché?". Alla risposta del ragazzo che il padre è sempre troppo nervoso, il cantante lo invita ad essere più sereno, pronunciando anche lui la fatidica frase: "Saluta Andonio".

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