Il significato e il testo di “E lucevan le stelle”, aria della Tosca di Giacomo Puccini
Su palco del Festival di Sanremo 2020 va in scena la lirica. Sul palco musicale più pop del Paese, all'interno della manifestazione più nazional popolare che l'Italia televisiva conosca, è giusto che anche Puccini possa essere protagonista sul palco dell'Ariston. E per questo motivo in questa serata finale del Festival di Sanremo il presentatore e direttore artistico Amadeus ha deciso di dare spazio all'aria "E lucean le stelle", cantata da Vittorio Grigolo, che si è esibito in questa celebre aria dell'opera Tosca di Giacomo Puccini.
"E lucevan le stelle" cantata da Vittorio grigolo a Sanremo 2020
Un'esibizione di uno dei motivi più noti e amati non solo dagli appassionati del genere, cantato per la prima volta, come ricorda Wikipedia, da Emilio De Marchi nel 1900: "Nell'atto terzo, aspettando la sua esecuzione a Castel Sant'Angelo, il pittore Mario Cavaradossi rievoca gli incontri amorosi notturni con Tosca, disperandosi per la fine imminente." si legge sempre su Wikipedia. A cantarlo è uno dei tenori italiani più conosciuti al mondo, e arrivato al grande pubblico grazie ai successi mondiali, ovviamente e per la sua partecipazione al programma di Maria De Filippi Amici. Nei mesi scorsi il successo di Grigolo, accolto con una standing ovation sul palco dell'Ariston, ha circolato soprattutto per alcune accuse di molestie che il tenore ha rimandato al mittente, giustificandosi e dicendo che si è trattato solo di un misunderstanding
Il testo di E lucevan le stelle
E lucevan le stelle,
e olezzava la terra,
stridea l'uscio dell'orto
e un passo sfiorava la rena.
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia.
Oh! Dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore…
l'ora è fuggita,
e muoio disperato,
e muoio disperato!
E non ho amato mai tanto la vita!
tanto la vita.