2.894 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il significato di “Quello che le donne non dicono”: la canzone della Mannoia compie 30 anni

Ha compiuto 30 anni una delle canzoni più amate di Fiorella Mannoia, “Quello che le donne non dicono”, scritta da Enrico Ruggeri e da sempre una delle più citate durante la festa della Donna.
2.894 CONDIVISIONI
Fiorella Mannoia al Festival di Sanremo 2017 (LaPresse)
Fiorella Mannoia al Festival di Sanremo 2017 (LaPresse)

Fiorella Mannoia è una delle cantanti più amate dalle donne, per la sua classe, le sue canzoni e per quello che in qualche modo ha sempre rappresentato, volente o nolente. Una cantante che ha scritto alcune delle pagine più belle e importanti della musica leggera italiana, confermandosi una delle più amate anche dopo l0ultima partecipazione al Festival di Sanremo, dove ha portato la canzone "Che sia benedetta", classificatasi seconda. Una canzone che parla della vita e che si incastra alla perfezione nel suo ultimo album, "Combattente", in cui sono presenti altre canzoni meno universali ma più focalizzate su di lei e sulle donne, come la bella "Nessuna conseguenza" ("Di te so stare senza, non sei necessario alla mia sopravvivenza") o la title track.

Scritta da Ruggeri e portata a Sanremo

E una delle canzoni che ha contribuito a fare della Mannoia la Mannoia è stata senza dubbio "Quello che le donne non dicono", canzone che spesso ricorre tra le 10 migliori che parlano di donne e che in queste settimane ha compiuto 30 anni. Apparsa come singolo nel 1987, quella che è una delle più note del suo repertorio e della musica italiana tout court, è stata pubblicata per la prima volta nell'album "Canzoni per parlare", uscito l'anno dopo. Scritta da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotta da Celso Valli, la canzone fu scelta dalla cantante romana per partecipare al Festival di Sanremo del 1987, appunto, dove si classificò ottava, ma vinse il Premio per la Critica.

Perché le ha cambiato la vita

Un brano importante per la cantante, come ha ricordato anche in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiegò: "Ha cambiato la mia vita. Lì ho deciso che cantare sarebbe stato il mio destino». E quindi «ho cominciato a dire una serie di no", sottolineando in un'altra intervista che fu proprio questo brano a mettere il sigillo al rapporto tra lei e il pubblico femminile: "na canzone scritta da Enrico Ruggeri che è diventata quasi un inno. Al di là di questo, con le donne non sono mai stata in competizione ma piuttosto una complice, questo loro lo sentono”.

Il testo modificato

La canzone parla delle donne, del loro istinto, della capacità di adattarsi, della loro capacità di esserci sempre e della loro coerenza. Pare che inizialmente fosse pensata per essere tramutata in una versione al maschile, ma poi Ruggeri decise di mantenerla al femminile. Su Wikipedia si legge anche di come la cantante abbia modificato la frase "e se ci confondiamo un po'" perché inappropriata:

Perché in quella frase ci vedo una ammissione di debolezza che non trovo appropriata. Sicuramente a volte saremo confuse, a tutti gli esseri umani capita, ma ci leggo come un'ammissione di una sorta di inferiorità; è come se dicessimo: "Scusate se ci siamo ribellate, ma è perché non riusciamo a comunicare più con voi" e il mio orgoglio si è ribellato. Ma, ripeto, è una sola.

$player, 'title' => $atts['title'], 'lyric' => $song, )) ?>
2.894 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views