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Il significato di “La scelta”, il bivio di Caparezza tra la carriera e la famiglia

Dopo l’uscita di “Exuvia”, titletrack del nuovo progetto di Caparezza, che raccontava la sua trasformazione, l’artista pugliese ha pubblicato il secondo brano estratto: “La scelta”. Una canzone che racconta la stasi di fronte a un bivio, vissuto da Caparezza e la consapevolezza della scelta come unica via di uscita.
A cura di Vincenzo Nasto
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È tutto frutto di una scelta, e guai a pensare diversamente: non saremmo qui a parlare di Caparezza e del suo prossimo disco "Exuvia", in uscita il prossimo 7 maggio, se non avesse scelto la musica come compagnia di vita. Ma come in tutte le vite che ha vissuto, attraverso i progetti musicali che hanno raccontato le sue passioni, parallelamente alla sua narrazione personale, scegliere vuol dire pure rinunciare. In uno dei brani più limpidi sul contrasto primordiale tra lavoro e famiglia per l'essere umano, Caparezza racconta "La scelta", descrivendo il periodo di "stasi" che lo ha avvolto e costretto a ragionare, ma anche il passo successivo: prendere una posizione. Il brano, pubblicato con il video ufficiale nelle ultime ore, racconta il dualismo attraverso le figure di Ludwig van Beethoven e Mark Hollis, frontman dei Talk Talk. Due figure che hanno preso una scelta coraggiosa, anche in situazioni avverse o con offerte difficili da rinunciare, ma che raccolgono tutti i caratteri del dubbio primordiale, tra vita personale e lavorativa.

Il significato di La scelta

Caparezza sembra aver lasciato molto più della sua pelle, del suo involucro, nell'evoluzione del proprio personaggio, nella costituzione semantica del prossimo album "Exuvia". L'arte e la magia delle parole rimane, ma assumono i connotati di un'immagine più chiara, più visibile a occhio nudo, un flusso di coscienza in cui qualsiasi ascoltare può abbeverarsi. Se con il primo singolo, dal titolo omonimo al disco, Caparezza aveva parlato del suo cambiamento, il secondo singolo, pubblicato nelle scorse ore, racconta come lo stesso è avvenuto, mostrando una legenda con cui interpretare il prossimo viaggio musicale dell'artista. Il brano, "La scelta", racconta il dualismo vissuto da Caparezza, tra l'acufene che gli stava impedendo di poter continuare a fare ciò che ama, al dubbio sull'abbandono della musica per una crescita familiare: a raccontarlo nel singolo ci sono due figure imponenti, da una parte Ludwig van Beethoven e dall'altra parte Mark Hollis dei Talk Talk. Due strofe in cui Caparezza gioca e si mimetizza, prima nei panni del compositore tedesco, della sua forza nel continuare a suonare anche dopo esser diventato sordo a 30 anni, poi nei panni del frontman dei Talk Talk, che all'apice della sua carriera rinunciò a tutto, per dare priorità alla sua famiglia. Il brano fotografa nel ritornello, lo stimolo avuto dallo stesso artista pugliese nel procedere oltre questo impasse artistico, attraverso una presa di posizione, la scelta: "E sono contento della scelta che ho fatto, nemmeno un rimorso, nemmeno un rimpianto. Sì, sono contento, che bella scoperta, non serve nient’altro che fare una scelta".

Il testo di La scelta

Da grande suonerò la Pastorale
Ora sul piano resto curvo come un pastorale
Mio padre è d’umore un po’ grigio, mi vuole prodigio
Ma sono solo un bambino e c’è rimasto male
Padre lascia stare l’alcool, ti rovini
Sei severo quando faccio tirocini
Io sono romantico ma pure tu
Mi vedi solo come un mazzo di fiorini
Sono Ludovico, culto, mito
Donne mi scansano come avessi avuto il tifo
Troppi affanni, a trent’anni ho perduto udito
Tu mi parli e mi pari un fottuto mimo
Se la mettiamo su questo piano la mia vita ha senso se la mettiamo su questo piano
Quindi prendo lo sgabellino e lascio la corda
Canto l’”Inno alla gioia”
Perché vedo l’abisso ma su questo, plano

Scrivo mille lettere, faccio rumore
Lotto col silenzio ma ce la farò
Tengo la mia musica, lascio l’amore
Io sarò immortale, la mia amata no

E sono contento della scelta che ho fatto
Nemmeno un rimorso, nemmeno un rimpianto
Sì, sono contento, che bella scoperta
Non serve nient’altro che fare una scelta
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Questa è la mia vita non dimenticarlo

Mi chiamo Marco, sento il gelo dei riflettori
Vorrei rimanerne fuori ma il mondo vuole che vada in tour
Entro in classifica perché la fama è cieca
Così cieca che in fondo non mi riguarda più
È un buon lavoro, incasso da molto
Vale come un disco d’oro in cassa da morto
Voglio fissare mio figlio, il tempo passa e m’accorgo
Che sto fissando un foglio tipo carta da forno
Ehi, sono Marco, new romantico
Sotto palco scompaio, puff come borotalco
Che guaio, bruciano il mio contratto
Ché il sound è cupo, rarefatto
Ho preparato un ritiro veloce
La mia famiglia è più importante di un giro di note
E questi parlano, parlano mentre io
Sto ricucendo la vita con un filo di voce

E non lascio lettere, niente rumore
Amo il mio silenzio e non comprendi quanto
Grazie per gli applausi ma ho scelto l’amore
Questa è la mia vita non dimenticarlo

E sono contento della scelta che ho fatto
Nemmeno un rimorso, nemmeno un rimpianto
Sì, sono contento, che bella scoperta
Non serve nient’altro che fare una scelta
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Questa è la mia vita non dimenticarlo

O continuare gli accordi o game over
Guardare il mondo da sobri o in hangover
Mi dico giocati il jolly, per dove? O Mark o Bee
Casa e famiglia o canzoni e le prove
O con i figli o tra i corni e le viole
Mi dico giocati il jolly, per dove? O Mark o Bee

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