Il significato di Amandoti, la canzone dei CCCP sull’amore logorante
L'ultima traccia di un movimento punk rock italiano, totalmente alternativo, potrebbe essere stato il singolo "Amandoti" dei CCCP – Fedeli alla linea, pubblicato nel 1990 come estratto dall'album "Epica Etica Etnica Pathos". Questo sarà l'ultimo singolo della formazione, ricostruita poi dopo due anni sotto il nome di CSI. Il brano racconta un amore logorante fisicamente e mentalmente, quasi una preghiera di restare assieme, anche riconoscendo la pericolosità del sentimento.
Il significato di Amandoti
È il 1990 e i CCCP hanno appena pubblicato il loro ultimo album: "Epica Etica Etnica Pathos". All'interno è contenuto uno dei brani più famosi del gruppo punk rock, "Amandoti", che risalta anche per la narrazione dell'amore contrapposto al dolore, una forbice che per quanto tagli, non riesce a recidere il rapporto tra le due parti. Già dalla prima strofa è possibile riconoscere quanto sia difficile amare per il protagonista, "Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto". Ma l'amore è anche consolazione e ricerca di protezione, come quando Giovanni Lindo Ferretti canta: "Amarti mi consola, le notti bianche, qualcosa che riempie, vecchie storie fumanti". Ma è nel ritornello che la canzone sembra diventare una preghiera, una supplica al proprio partner: "Amami ancora, fallo dolcemente, un anno, un mese, un'ora, perdutamente".
Il testo di Amandoti
Amarti m'affatica
Mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
A ridere nel pianto
Amarti m'affatica
Mi dà malinconia
Che vuoi farci, è la vita
È la vita la mia
Amami ancora
Fallo dolcemente
Un anno, un mese, un'ora
Perdutamente
Amarti mi consola
Le notti bianche
Qualcosa che riempie
Vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
Mi dà allegria
Che vuoi farci, è la vita
È la vita la mia
Amami ancora
Fallo dolcemente
Un anno, un mese, un'ora
Perdutamente
Amami ancora
Fallo dolcemente
Solo per un'ora
Perdutamente