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Il mondo magico di Mirco Mariani: strumenti dimenticati e riscoperta del liscio

Mirco Mariani è l’anima dei Saluti da Saturno, ma è anche un musicista poliedrico che non ama stare con le mani in mano e per questo motivo fa ricerca musicale sviluppando il suo Labotron, un laboratorio di strumenti poco usuali, e il progetto live “Dancing balera” in cui riscopre il liscio.
A cura di Francesco Raiola
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Mirco-Mariani
Mirco Mariani

Tra i migliori album del 2013 ce n'è uno di cui forse in molti non hanno sentito parlare. Si chiama "Dancing Polonia" dei Saluti da Saturno ed è un album che lo stesso Mariani – anima del progetto – definì di free jazz cantautoriale, come ci ricordò il nostro Federico Guglielmi nella sua recensione, in cui furono usati una serie di strumenti non comuni come Ondes Martenot, Ondioline, Glassarmonica, Cristal Baschet e Intonarumori oltre a quelli che ormai sono meno dimenticati come theremin e il mellotron. Un album che veniva a breve distanza da "Valdazze", album del 2012 che seguì di soli due anni l'esordio "Parlare con Anna". Il musicista non è uno di quelli a cui piace stare con le mani in mano, come si vede dalla frequenza di pubblicazione degli album e come ha voluto dimostrare per l'ennesima volta con l'uscita, poche settimane fa, di "Shalom Locomotiva", ovvero "un progetto che nasce dalla passione di raccontarsi attraverso brani di altri", come ci dice la nota stampa. Un album che Mariani ha tirato giù di botto e che contiene 9 cover (tra cui Sergio Endrigo, Gino Paoli, Lucio Battisti) e un inedito strumentale: "Reinterpretare il lavoro di altri ti dà la misura della strada che hai percorso e di chi sei. Non solo racconta di te, ma crea connessioni, sviluppa legami e ci restituisce un diverso senso di noi stessi. Diventa un’urgenza… da condividere”.

Un disco che racconta il passato della musica italiana e le passioni di un musicista che in passato ha collaborato con artisti quali Vinicio Capossela, suo ispiratore, Enrico Rava, Marc Ribot e tanti altri e che fa della sperimentazione e della ricerca soprattutto uno dei suoi obiettivi continui, come dimostra la strumentazione usata nei suoi album. Una ricerca che ha fatto sì che Mariani sviluppasse il Labotron, acronimo che sta per "Laboratorio Bologna Mellotron" che sarebbe, appunto, uno spazio di produzione e di ricerca, in pieno centro storico a Bologna, dove sono protagonisti strumenti con una grande personalità e capacità espressiva, poco utilizzati nella composizione contemporanea, ma da sempre utilizzati dal cantante.

Il Labotron, inoltre, è lo spazio in cui è stato girato il video di "Baciami tanto", la reprise che il cantante ha fatto del brano di Consuelo Velázquez, il cui video Fanpage vi ha mostrato in anteprima. Uno spazio importante, in cui sono transitati artisti nazionali e internazionali importanti, come Arto Linsday (DNA, Lounge Lizards), Mitchell Froom (noto produttore e musicista statunitense: Elvis Costello, Suzanne Vega, Paul McCartney, Pearl Jam ecc), Paolo Fresu, Francesco Bianconi (Baustelle), Moreno il Biondo, Fiorenzo Tassinari, Colapesce, Dimartino, Jang Senato che hanno potuto sperimentare in prima persona piccoli gioielli dimenticati: oltre a una collezione di mellotron, alcuni tra i primi sintetizzatori monofonici come ondioline, clavioline e solovox; l’optigan, strumento da pianobar futuristico per eccellenza e strumenti come la celesta, il dulciton, il clavicembalo e vari armonium. Uno spettro enorme di suoni e ricerca, dunque.

Il tempo che gli resta Mariani lo dedica a una balera, anzi a una "Dancing Balera", un progetto live che ha come obiettivo quello di ricreare l'atmosfera della vecchia balera romagnola, una passione che Mariani ha sempre dichiarato, spiegando come Casadei (e Ornette Coleman) sia stato fondamentale per "Dancing Polonia", senza contare l'inclusione di "Romagna mia" e "Ciao mare" in quest'ultimo album. Ad accompagnarlo in questa avventura ci sono Marcello Monduzzi (compagno fidato in Saluti da Saturno), Moreno Conficconi "Il Biondo" e Fiorenzo Tassinari (tra i massimi esponenti della musica folcloristica romagnola), in collaborazione con Casadei Sonora (edizioni musicali che si occupano della difesa e della divulgazione della musica da ballo romagnola, fondate dalla famiglia Casadei).

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