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Il maestro Uto Ughi: “I Maneskin urlano e basta, sono un insulto alla cultura e all’arte”

Il celebre violinista ha parlato della band nell’ambito di un incontro di presentazione di una serie di concerti. Il maestro ha citato i Maneskin sottolineando la situazione emergenziale dell’insegnamento musicale nelle scuole: “Non ce l’ho con loro, ogni genere ha il diritto di esistere però quando fanno musica”.
A cura di Andrea Parrella
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I Måneskin sono sulla bocca di tutti e, soprattutto, un riferimento assoluto per intendere una tendenza della musica contemporanea in Italia in questo momento. Ecco perché la band, che in questi giorni lancerà il suo nuovo album, è finita al centro delle critiche di uno dei più noti violinisti italiani, il musicista Uto Ughi. "Sono un insulto alla cultura e all'arte", ha detto il musicista presentando il suo nuovo programma di concerti. Parole che stanno determinando reazioni e un acceso dibattito in queste ore, in relazione al rapporto tra musica classica e contemporanea.

le parole di Uto Ughi in un incontro pubblico

Il maestro Uto Ughi ha pronunciato la frase nella Sala delle Lupe del comune di Siena, la mattina del 19 gennaio, nel corso della presentazione dei 14 concerti per celebrare il centenario delle attività concertistiche dell’accademia musicale chigiana. Nell'ambito di una considerazione sul percorso di formazione musicale personale e quello affrontato da molti giovani d'oggi, Ughi si è appunto riferito ai Maneskin: "Non ce l'ho particolarmente con i Måneskin, ogni genere ha il diritto di esistere però quando fanno musica, e non quando urlano e basta".

Le lacune del sistema scolastico secondo il violinista

Quindi il musicista ha aggiunto un commento sulla situazione critica dell'insegnamento musicale nelle scuole: "nelle scuole ci sia una grave carenza per l'istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose". Inevitabile che le parole di Ughi stiano facendo però rumore proprio in relazione al commento sui Maneskin, che da circa due anni sono la band più rinomata e amata d'Italia, dopo i successi a Sanremo e all'Eurovision di due anni fa.

Le parole di Ughi contribuiranno, probabilmente, ad alimentare dibattito sul tema, oltre a far parlare proprio del programma di concerti presentato, che per la cronaca inizieranno il 21 febbraio fino alla primavera del 2024, un'iniziativa in collaborazione tra comune di Siena e la stessa Accademia fondata dal mecenate conte Guido Chigi Saracini.

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