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Il lockdown raccontato da Il Moro, la band di Martino Iacchetti, figlio di Enzo

Si chiama “Nuoteremo in mare” il nuovo singolo de Il Moro, band formata dal frontman Martino Iacchetti (voce) e da Tommaso Angelini (chitarra) e Stefano Caniati (batteria) che ha anche pubblicato il video girato da Swedish Flamingo Filmmakers, riprendendo quelle che sono state le sensazioni del lockdown più serrato.
A cura di Redazione Music
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Si chiama "Nuoteremo in mare" il nuovo singolo de Il Moro, band formata dal frontman Martino Iacchetti (voce) e da Tommaso Angelini (chitarra) e Stefano Caniati (batteria) che ha anche pubblicato il video girato da Swedish Flamingo Filmmakers, riprendendo quelle che sono state le sensazioni del lockdown più serrato, che ha costretto l'intero Paese a restare chiuso in casa. Proprio quel lockdown ha dato una spinta importante a Iacchetti, figlio del popolare attore e conduttore televisivo, Enzo, a rimettere in moto la macchina della band, sia in studio che live. partendo dal balcone, infatti, come tantissimi altri italiani, Iacchetti e la band hanno creato un vero e proprio tour atipico in tempi normali, esibendosi in parchi, su balconi e in zone in cui bastasse affacciarsi da un balcone, appunto, per goderne.

Il significato di Nuoteremo in mare

"Non hai più sogni intorno a te, solo le tue gambe stanche e la testa che non c'è. Non hai più gente intorno a te, solo una connessione che per quanto costa, quanto forte ti fa piangere" canta Iacchetti, facendo un ritratto non didascalico, per fortuna, di quanto successo nei mesi scorsi e con una coda di speranza: "Come la vedi se ti dico che saremo ancora belli, scioglieremo i capelli, urleremo al vuoto, ci riempiremo di speranza. Non respireremo senza, ameremo chi ci pare, nuoteremo in mare". E nella nota stampa che presenta la canzone, infatti, si conferma come il brano descriva "la cruda realtà in cui tutti noi siamo stati catapultati a inizio anno, con cui abbiamo dovuto imparare a convivere e di cui, chi più e chi meno, porta cicatrici indelebili sul cuore: quella della pandemia. Ascoltando le parole è inevitabile che emergano in superficie i ricordi di ciascuno sui duri mesi passati, sui giorni scanditi dalla paura, dall'incertezza e dalla stanchezza".

Un tour sui balconi e nei parchi

Anche il videoclip racconta la situazione vissuta da tante persone, nella sua forma meno claustrofobica, ovviamente, descrivendo una famiglia che cerca di resistere tra giochi, attività fisica, cucina, videochiamate. E con lo spirito di cercare di fare buon viso a cattivo gioco è nato anche il "Non convenzionale Tour 2020", un itinerario in 12 tappe con cui il trio ha portato la propria musica sui balconi, i parchi e i cortili di Milano e dintorni. Tutto nasce da un appello online di Flashmob sonoro a cui il cantante ha preso parte, suonando ogni sera alle 18 per i vicini: "Mentre ricevevamo messaggi commoventi e di riconoscenza da parte di tutto il pubblico che seguiva questo evento, era anche chiaro quanto tutto ciò ci stesse avvicinando, ci stesse facendo scoprire cose meravigliose l’uno dell’altro. Siamo stati comunità, ci siamo stretti e la musica è stata la luce che ci ha fatto continuare a camminare in mezzo a tutta quella paura e quell’oscurità. Ci siamo conosciuti, aiutati, alla fine sapevamo i nomi di tutti e ci parlavamo da balcone a balcone e da telefono a telefono come se lo avessimo sempre fatto. Non ho mai provato delle emozioni così e quando abbiamo deciso di concludere l’esperienza, per diverse ragioni ma non certo per la mancanza di voglia, ho sentito come se un pezzo di me mi fosse stato staccato con un morso. Mi chiedevano sempre più pezzi scritti da me e li apprezzavano tanto. Abbiamo parlato e ci siamo rimessi in moto appena possibile, per la gente, per tutti e anche per noi, che siamo i primi ad avere bisogno di musica".

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