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Il DNA alla base dei gusti musicali

Poco influente l’ambiente o l’educazione quando si parla di gusti musicali: uno studio inglese dimostra come sia il DNA ad influire le nostre scelte in campo musicale.
A cura di Valentina Scionti
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Musica

Spesso si pensa che a decidere i gusti musicali di ciascuno di noi siano l'influenza di genitori, amici e conoscenti e l'ambiente in cui si vive. Eppure una recente ricerca condotta da Nokia e dal Kings' College London Department of Twin Research ha dimostrato come non sempre questo sia vero.

Lo studio è stato portato avanti esaminando le abitudini musicali di quattro mila gemelli sia omozigoti che eterozigoti, e il risultato si è dimostrato alquanto sorprendente.

La nostra preferenza per quanto riguarda l'hip-hop, il pop e la musica classica è determinata dai nostri geni al 53%, per quanto riguarda jazz, blues e soul i geni influiscono, invece, per il 45%.

L'educazione e l'ambiente invece hanno una maggior influenza quando si tratta di rock, indie rock, heavy metal e affini dal momento che solo il 40% del gradimento di questi generi va imputato ai geni.

Massima incidenza ambientale è attribuita al genere country e folklorico dove i geni contano appena al 24%.

Vari studi hanno dimostrato che la musica è decisamente una questione di DNA, soprattutto negli under 50 dove i geni giocano un ruolo fondamentale nel 50% delle preferenze: insomma la musica non è più solo una questione di orecchio secondo questi studi. Eppure rimane il fatto che la scelta dell'ascolto di un determinato tipo di musica che solitamente non ci aspetteremmo di ascoltare, dipende molto dall'emozione del momento, dallo stato d'animo e dall'umore.

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