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Il commovente addio a Phil Everly del fratello Don: “Il nostro amore non finirà mai”

Una vita passata a cantare assieme armonie che sarebbero rimaste nella storia della musica mondiale. Poi ieri la separazione a causa della morte di Phil Everly e le commoventi parole di addio del fratello Don.
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La morte, ma soprattutto la vita, di Phil Everly è stata salutata da tutto il mondo musicale. Speciali, interviste e canzoni sono state il leit motiv fin dal momento in cui si è appresi della morte di uno dei due Everly Brother, il più giovane, avvenuta a causa di un problema polmonare che la famiglia ha attribuito alla passione, fin da giovane, di Phil per le sigarette. Ieri, il fratello maggiore Don, ha diramato un comunicato stampa in cui ha voluto ricordare il fratello e non il membro di un duo che ha fatto sognare tantissimi ragazzi con un pezzo, forse il loro più famoso, come "All I Have To Do Is Dream", ma anche con brani come "Wake Up Little Susie" e "Cathy's Clown".

Le parole usate da Don Everly per ricordare il fratello sono state queste:

"Ho amato tantissimo mio fratello. Ho sempre pensato che sarei stato io il primo ad andarmene. Stavo ascoltando una delle mie canzoni preferite scritte da Phil e mi stavo emozionando tantissimo proprio un momento prima di avere la notizia della sua morte. L'ho preso come uno speciale messaggio spirituale di Phil che mi diceva arrivederci. Il nostro amore era e sarà sempre più profondo di qualunque differenza che abbiamo potuto avere in terra. Il mondo piangerà uno degli Everly Brothers, ma io sto piangendo mio fratello Phil Everly. Mia moglie Adela e io siamo toccati da tutti i contributi che stiamo vedendo in onore di Phil e vi ringraziamo per averci permesso di piangere in privato in questo momento di incredibile difficoltà".

Phil aveva 74 anni e assieme al fratello e alle loro incredibili armonie vocali hanno influenzato una generazione di cantanti, compresi i Beatles e Simon and Garfunkel. Grazie ai loro successi e alla loro fama, il duo è entrato anche a far parte della Hall Of Fame nel 1986 anche grazie a quelle armonie, appunto, che sono diventate "uno dei tesori degli anni '50 e un'influenza importante per la musica dei '60".

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