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“I Take That mi hanno rovinato la vita”: ecco perché Jason Orange lasciò la band

Il manager che formò i Take That ha detto in un’intervista che Jason Orange, uno dei cinque componenti della band, ce l’ha con lui per averlo inserito nel gruppo nonostante non sapesse né cantare, né suonare.
A cura di Francesco Raiola
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Jason Orange dei Take That (Getty Images)
Jason Orange dei Take That (Getty Images)

"Mi hai rovinato la vita" è quello che Jason Orange, uno dei membri fondatori dei Take Take, avrebbe detto a Nigel Martin-Smith, l'ex manager della band nonché l'uomo che nel 1989 ha materialmente costruito una delle boy band più famose della storia, un gruppo di ragazzi che divennero in pochissimo tempo un fenomeno mondiale e da cui sarebbe uscito quella che ancora oggi è una delle popstar più acclamate dell'Inghilterra, Robbie Williams. Ma la storia di Orange ha poco a che fare con quella dell'autore di hit come "Angels" e "Let Me Entertain You", perché fin dal principio fu riconosciuto come quello meno dotato dei cinque che componevano il gruppo.

E proprio questa mancanza di talento sarebbe stata alla base delle critiche rivolte a Martin-Smith, come ha raccontato proprio quest'ultimo in un'intervista al Daily Star: "Quando inserii Jason nella band ne era assolutamente entusiasta, ma quando cambiò vita, anni dopo, mi disse che ce l'aveva con me. Mi disse che non era in grado di cantare, non era un musicista e non avevo alcun diritto di metterlo nella band. Voleva sapere perché gli avevo fatto quello. Mi disse che per quel motivo ha avuto tantissimi problemi e mi ha incolpato di avergli rovinato la vita, non riuscivo a credergli".

Parole forti che lo stesso ex manager non riusciva a spiegarsi. E glielo disse: "Gli dissi ‘Jay, hai viaggiato per il mondo in prima classe, hai dormito in alberghi a cinque stelle, avevi ragazze che ti si gettavano materialmente addosso, hai avuto una delle vite più belle, con quanti milioni in banca?'. Deve essere stato orribile per lui. Ecco quanto è stato strano". Orange aveva preso parte alla riunione del "Progress Tour", nel 2014, alla fine del quale, però, diede l'addio definitivo e in un comunicato spiegò che ormai aveva cominciato a porsi "la questione se potesse essere arrivato il momento di non continuare la mia avventura coi Take That. All'inizio di quest'anno, con piena consapevolezza e con la mia benedizione, i ragazzi hanno iniziato a lavorare a nuovo materiale. Non c'è stato alcun litigio, solo la decisione da parte mia che non avrei più voluto fare questo". Insomma, l'addio era definitivo, ma dopo le parole del manager evidentemente i fan possono mettere una pietra tombale su qualsiasi idea futura di reunion per la band che, intanto, rimasta in tre, ha continuato a pubblicare album, "III" nel 2014 e "Wonderland" nel 2017.

EDIT: in un versione precedente dell'articolo era presente una foto sbagliata, con Howard Donald al posto di Jason Orange.

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