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I Queens Of The Stone Age aprono e infiammano il Rock in Roma

La band di Josh Homme ha inaugurato questa nuova edizione del Rock in Roma, una delle rassegne musicali più attese dell’anno. Lo stoner rock della band americana ha fatto sentire e vedere cosa è il rock in attesa di tantissimi altri nomi tra cui Metallica, Prodigy, Arcade Fire e Black Keys.
A cura di Diletta Parlangeli
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Queens Of The Stone Age

Arrivano sul palco al secondo 35 di un count down che batte il tempo dagli schermi sul palco. Attaccano al secondo 0 e, in effetti, arrivano a portare la festa che tutti si aspettavano: inizia martedì 3 giugno, con i Queens of the Stone Age, la stagione di Rock in Roma 2014.

Il sole è ormai calato sul prato dell’Ippodromo delle Capannelle, affollato di magliette di ogni età. Genitori che hanno accompagnato i figli, coppie in là con gli anni, t-shirt dei Metallica, t-shirt degli Iron Maiden, t-shirt dei Nobraino (sì, anche dei Qotsa), ragazzi-scudo in posizione “resisto-al-pogo” in difesa delle rispettive ragazze, gruppi assortiti, mani in alto nel segno del rock, scorte di panini, preservativi gonfiati (Control in omaggio all’ingresso) che volano sul pubblico, gente che sa TUTTI i testi a memoria.

Dopo “You Think I Ain’t Worth a Dollar, but I Feel Like a Millionaire” arriva “No One Knows”, e parte il “fucking party”. D’altronde, è Josh Homme a chiamarlo, e il pubblico non aspettava altro, specie dopo la moscia introduzione – più di un’ora, e chiamala introduzione – dei We Are Scientist.

I tre di New York (qualcuno se li sarà trovati anche in treno) hanno proposto un set ben interpretato, ma i brani prendevano ispirazione (per usare un eufemismo) qua e là, e mezz’ora sarebbe bastata.

Il palco dei Qotsa invece brilla di suoni ineccepibili e luci pazzesche: il rock si sente, e si vede. Il volume della voce resta sotto quello degli strumenti per buoni venti minuti, poi grazie al cielo qualcuno alza il microfono di Homme rendendo merito all’interpretazione.

Dall’ultimo album “…Like Clockwork” arrivano, oltre alla title track “My God is the Sun”, “If I had a Tail”, “I sat by the ocean”, “The Vampyre of Time and Memory”, “Smooth Sailing”. Grande assente, “Kalopsia”. Si strafa su “Better Living Through Chemestry” e “Fell Good Hit of the Summer” (Homme le conta anche con le dita, “nicotine, valium, vicodin, marijuana, ecstasy and alcool”, non sia mai che sfuggano) e “Go with the flow”. Roba da ballare sexy: “Make it Wit Chu”, “Burn The Witch”. Varie ed eventuali. Non si risparmiano, non sbagliano un colpo. È tutto “fucking amazing”, dice Homme (il frontman, chitarrista e fondatore della band), e il pubblico pensa altrettanto. Qualcuno ha pure saltato la scuola, anche perché dopo le due date italiane (prima di Roma, il 3, c’è stato Rock in Idro a Bologna), lasciano la Penisola e proseguono il giro del mondo.

Nella capitale, invece, prosegue il cartellone di Rock in Roma 2014. Qualche data: Billy Idol (9 giugno); Metallica (1 luglio); Caparezza (22 luglio); Prodigy (21 giugno); Arcade Fire (23 giugno); Placebo (24 luglio); The Black Keys (8 luglio).

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