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I Muse aprono alla rivoluzione NFT, l’album sarà il primo della storia venduto in questo formato

Quello di “Will of The People” non rappresenterà solo il ritorno dei Muse dopo 4 anni. L’album sarà infatti il primo venduto anche in formato NFT e questo potrebbe rappresentare una rivoluzione nel mondo della musica.
A cura di Andrea Parrella
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Se si tratterà di una svolta nel mondo della musica, porterà il nome dei Muse. La band britannica sarà infatti la prima a lanciare un album acquistabile in formato NFT (non fungible-token). "Will of the people" uscirà il prossimo 26 agosto aprendo un nuovo varco nel mercato musicale, dato che si tratta del primo formato innovativo introdotto nel sistema di calcolo delle classifiche dal 2015 ad oggi. Tradotto in soldoni, le vendite in NFT del disco dei Muse saranno aggregate ai dati provenienti dagli ascolti in streaming e le vendite dell'album fisico per le classifiche in UK e Australia.

Come si potrà acquistare l'album dei Muse

L'album sarà venduto in formato NFT attraverso la piattaforma "eco-friendly" Serenade, al costo di 20 sterline e in 1000 copie. Il fondatore Max Shand ha parlato dell'operazione al Guardian, parlando dell'operazione di acquisto come semplice e veloce: "Quello che un fan desidera è qualcosa di semplice e comprensibile, ma che dia una senso di vicinanza all'artista, una riconoscibilità rispetto agli altri fan". Shand ha sottolineato che per acquistare l'album sulla piattaforma non sarà richiesto un crypto wallet (invece necessario per muoversi nel mercato NFT in generale). Allo stesso tempo, quegli utenti che hanno già dei wallet, ad esempio con BitCoin o Ethereum, potranno utilizzarli per l'acquisto.

Gli NFT possono cambiare il mondo della musica?

Quello sugli NFT, che non a caso è stata la parola più cercata su Google nel 2021, è un tema sempre più discusso, soprattutto in ambito musicale, dove il formato potrebbe avere un peso cruciale in termini di ridefinizione di accesso al prodotto musicale e di copyright digitale. Per i profani, possedere un NFT significa sostanzialmente acquistare un'opera unica, non replicabile, identificabile con un codice di cui è in possesso solo ed esclusivamente l'acquirente. Nel caso specifico dell'album dei Muse si tratta a tutti gli effetti di un'opera d'arte digitale a tutti gli effetti.

L'impegno dei Muse nella causa NFT ha radici lontane e proprio per questo Warner Records, la casa discografica della band, ha abbracciato il progetto di accordo con Serenade considerando Bellamy e compagnia la prima scelta per questa nuova strada da battere: "Sono sempre stati in prima linea sull'innovazione tecnologica applicata alla loro creatività", dice della band di Teignmouth Sebastian Simone, vice presidente di Warner Records in UK. Proprio i Muse collaborano dal 2020 con la piattaforma CryptKitties, specializzata nella creazione di oggetti da collezione digitali.

Il precedente dei Radiohead

L'operazione Muse somiglia, per certi versi, a quella che vide protagonisti i Radiohead nel 2008. Il scelse allora di mettere sul mercato il settimo album "In Rainbows" attraverso una modalità al tempo considerata avveniristica: in vendita online, sul sito della band, con un'offerta a piacere. La ragione, in quel caso, derivava dall'assenza di una casa discografica, visto il mancato accordo temporaneo dei Radiohead con una label, e per quanto la vendita online in questa modalità non abbia avuto grande fortuna come modalità di acquisto e fruizione della musica, quell'evento del 2008 viene considerato una sorta di spartiacque culturale, cui poi sarebbe seguita una rivoluzione senza precedenti.

Quanto ci guadagnano i Muse

Sarà quindi curioso capire l'effetto del caso Muse sul mercato NFT. Tra i termini dell'accordo firmato dalla band, è previsto che ognuna delle 1000 copie digitali messe in vendita resti indelebilmente associata ai componenti della band anche in termini economici. Oltre ai tradizionali introiti derivanti da acquisti e ascolti tradizionali, l'eventuale rivendita di una copia NFT sul mercato dirotterà il 15% della stessa direttamente ai Muse, ma al contempo non verrà conteggiata in classifica come una nuova vendita dell'album. Esattamente come fosse un cimelio o un oggetto per collezionisti.

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