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I Maneskin sono d’oro anche in Australia: sale a 22 il numero di certificazioni all’estero

Stanno cavalcando l’onda del successo internazionale, prima calcando i palchi dei più famosi festival europei, poi macinando certificazioni su certificazioni all’estero. Stiamo parlando del fenomeno della musica italiana, i Maneskin, che con il disco d’oro in Australia per “Beggin” e “I wanna be your slave”, arrivano a 22 certificazioni all’estero.
A cura di Vincenzo Nasto
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Il successo all'Eurovision Song Contest 2021 dei Maneskin ha prodotto nei mesi successivi un'incredibile spinta in avanti nella carriera del gruppo rock romano, un fenomeno in grado di travalicare anche i confini internazionali, sospinti anche dalle lunghe vele dei successi come "Beggin", "Zitti e buoni" e "I wanna be your slave". La dimostrazione di quanto l'attenzione attorno alla band sia enorme viene testimoniata anche nei numeri sulle piattaforme di streaming digitale, con quasi 50 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e brani come "Beggin" arrivato a più di 450 milioni di stream. Dall'altro lato, anche le certificazioni internazionali potrebbero testimoniare quanto si stia espandendo il fenomeno Maneskin, con le ultime ore che hanno regalato alla band due dischi d'oro in Australia, con i singoli "Beggin" e "I wanna be your slave", che hanno superato la vendita delle 35mila copie. Un traguardo che si aggiunge alle 20 certificazioni precedenti, rendendo il gruppo rock romano un vero e proprio successo internazionale, una testimonianza della musica italiana nel mondo.

Il successo all'estero dei Maneskin

Li abbiamo visti nelle ultime settimane calcare i palchi di alcuni festival internazionali, rendersi protagonisti di alcune delle esperienze da palco più vibranti degli ultimi anni, incendiando con la loro passione i fan dal Belgio alla Repubblica Ceca. Stiamo parlando dei Maneskin e della loro espansione internazionale, un processo cominciato subito dopo l'Eurovision Song Contest 2021, che li ha visti protagonisti con "Zitti e buoni", brano con cui avevano trionfato al Festival di Sanremo. Prima la viralità di brani come "I wanna be your slave" e "Zitti e buoni", poi la cover di "Beggin" che ha aperto le porte del pubblico anglofono alla band, che adesso sembra non volersi fermare. Infatti dopo i quasi 50 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, la band mette a segno l'ennesimo grande risultato: con i due dischi d'oro conquistati in Australia con "Beggin" e "I wanna be your slave", la band segna 22 certificazioni all'estero sul tabellino di marcia, senza contare quelle italiane, per adesso ferme a 33, tra cui 28 dischi di platino e cinque dischi d'oro. Un grande momento per la musica italiana nel mondo.

Il featuring con Iggy Pop e il nuovo disco

Nel frattempo, i Maneskin hanno coronato uno dei loro sogni: la possibilità di collaborare con una delle icone rock più importanti della storia del ‘900: Iggy Pop. L'ex frontman degli Stooges ha preso parte al remix di "I wanna be your slave", una produzione annunciata su Instagram dalla band con un video che ritraeva una videochiamata tra Iggy e i Maneskin. Un'opportunità incredibile per il gruppo rock di poter presenziare al tavolo con una delle leggende del genere, che si è detto felice di poter collaborare con i Maneskin. Il singolo ha raccolto oltre due milioni di stream su Spotify, ma è destinato a crescere. Il nuovo brano però non distrae la band sul lavoro che c'è da fare da qui ai prossimi mesi, con la promessa di un secondo volume di "Teatro d'ira", soprattutto dopo la firma di Fabrizio Ferraguzzo come nuovo manager della band.

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