I guai di Justin Bieber con la legge: niente tour in Argentina e denuncia da 600 mila euro
La legge continua a creare problemi a Justin Bieber. E viceversa. Il cantante canadese, infatti, ha comunicato che il suo Purpose Tour, infatti, non potrà fermarsi nel Paese sudamericano a causa dei problemi legali che lo hanno coinvolto negli anni scorsi, per ben due volte, costringendolo a scusarsi coi fan. Come dovette fare quando maltrattò la bandiera durante un concerto. Il cantante, infatti ha ancora guai giudiziari legati a un caso avvenuto nel 2013 quando, secondo le accuse, la sua guardia del corpo avrebbe aggredito un fotografo costringendo lo scorso anno un giudice ad emettere un mandato d'arresto – revocato quattro mesi dopo, senza la caduta delle accuse, però -per la mancata presenza del cantante a una convocazione della Corte. In caso di condanna Bieber rischierebbe dal mese ai sei anni di carcere, ma è solo uno dei casi che negli anni scorsi ha coinvolto il cantante, tra Argentina, Brasile, Australia e Germania, per citare solo alcuni Paesi dove il cantante ha avuto guai e critiche. Nel 2013, ad esempio, fu costretto a chiedere scusa perché durante un concerto prese la bandiera, la gettò a terra e la calpestò, ma il vilipendio alla bandiera è un reato punibile con 4 anni di prigione.
La denuncia per un accordo non rispettato
Nei giorni scorsi, inoltre, è anche arrivata al notizia che il cantante sarebbe stato denunciato da un promoter canadese che lo accusa di aver mancato alcuni impegni creandogli un forte danno a causa di un Tweet. la Team Production, infatti, secondo quanto riporta il sito americano TMZ avrebbe denunciato il cantante per oltre 600 mila euro: lo scorso agosto, infatti, le due parti avevano chiuso un accordo perché il ragazzo si esibisse in un club di Montreal con un paio di canzoni e poi un incontro coi fan. Il prezzo concordato era di 220 mila euro alla firma dell'accordo e 150 dopo la serata, ma secondo la produzione Bieber non stava spingendo l'evento come previsto e a quel punto, sempre secondo la TP il cantante avrebbe chiesto il pagamento totale della cifra e per risposta la produzione avrebbe chiesto uno sconto, dando il la alle contrattazioni.
Una negoziazione che fallì portando il cantante a fare un tweet la mattina in cui dichiarava di essersene tirato fuori a causa del mancato rispetto degli accordi da parte dell'organizzazione. A quel punto nessuno, ha detto la TP ha più voluto lavorare con loro, creando un danno di 600 mila euro