I funerali di Enzo Jannacci, l’addio di Milano al maestro
Una fila ordinata, composta, triste eppure caparbia per dare l'ultimo saluto a Enzo Jannacci. Il cantautore scomparso venerdì scorso ha radunato una folla di persone comuni, amici, volti noti e non, per ricevere l'ultimo commosso saluto alla Basilica di Sant'Ambrogio nella sua Milano. Sin dalle prime ore del mattino la gente si è ritrovata a Teatro del Verme dov'era stata allestita la camera ardente, fino a seguire il feretro alla Basilica cittadina. C'erano tutti, da Dario Fo chiuso in un silenzio riservato da giorni, a Renzo Arbore, Massimo Boldi, Luca Bizzarri, Adriano Celentano, Eugenio Finardi, Dori Ghezzi, Mara Maionchi, Renato Pozzetto, Teo Teocoli, e tantissima gente comune. Non sono mancate figure rappresentative della città, il primo cittadino Pisapia e il presidente della Regione Roberto Maroni. In tanti hanno affollato la Basilica più rappresentativa della città per ascoltare la cerimonia officiata da Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas e amico personale di Enzo.
"Si potrebbe andare tutti al tuo funerale cantavi tanti anni fa e poi precisavi per vedere se la gente piange davvero e questo te lo possiamo garantire", queste le prime parole del sacerdote che ha commosso i presenti citando una strofa di "Vengo anch'io, no tu no" e ricordando il modo di Enzo di dare voce a chi non ne aveva, gli emarginati e i senza tetto. Dopo la cerimonia che si è conclusa con un lungo e caloroso applauso il feretro è stato trasferito al Famedio, dove sarà sepolto. Una bara ricoperta di fiori gialli e bianchi, un ultimo omaggio simbolo della vita intensa vissuta dal medico e musicista. I presenti si sono stretti le mani, raccontati aneddoti su Enzo, ed ognuno a suo modo ha voluto ringraziarlo, Milano dimostra tutto il suo affetto a Enzo Jannacci, piangendo e salutandolo per l'ultima volta.