I familiari di Pino Daniele: “Non abbiamo chiesto noi l’autopsia”
Gli accertamenti peritali e l'autopsia disposta sul corpo di Pino Daniele non è stato frutto della volontà dei familiari. Questo è quanto riferito all'Ansa da Marco Mastracci, legale rappresentante degli interessi di Fabiola Sciabbarasi, seconda moglie del cantautore napoletano. Le repliche a mezzo stampa si susseguono giorno dopo giorno, da quando Amanda Bonini aveva definito due giorni fa come "devastante" l'autopsia sul corpo del suo compagno, mentre proseguono le indagini per omicidio colposo contro ignoti.
Non è stato frutto della volontà dei familiari bensì è la logica conseguenza delle indagini avviate direttamente dalla Procura della Repubblica di Roma per far luce su alcuni aspetti oscuri che hanno preceduto la sua morte, in virtù anche di nuovi elementi emersi.
Fabiola Sciabbarasi aveva poi replicato ad Amanda Bonini attraverso le parole del medico legale rappresentante, il presidente nazionale dei Medici Legali Italiani Luisa Regimenti:
Ora è importante e prioritario cosa è successo. Del cuore bisognava avere cura finché batteva.
Una risposta secca e ferma in riferimento all'accorato appello che la compagna del cantautore, con lui al momento della morte, aveva fatto pubblicamente attraverso una lettera all'Ansa. Aveva scritto:
Con grande dolore, devo accettare una disposizione del PM come atto dovuto, al contempo, trovo moralmente inaccettabile che quel cuore, che idealmente è il luogo dell’anima di Pino, in cui sono le persone che ama, gli amici veri, dove è Napoli, dove c’è un po’ di Maremma, dove sono le sue passioni e le sue ispirazioni, possa essere distrutto e smaltito come un “rifiuto organico” qualsiasi, per dirla con le sue parole…. “come una carta sporca”.
Gli accertamenti stabiliranno con precisione le eventuali responsabilità per la morte del cantante. Non sono ancora state chiarite le modalità con cui avverranno le comunicazioni dei risultati del lavoro dei periti incaricati.