I Cugini di Campagna sui Maneskin: “Felici che ci abbiano imitato, ma non faranno la storia”
I Cugini di Campagna ribattono sui Maneskin, qualche ora dopo quel post su Facebook che lasciava intendere un certo fastidio nei confronti della band romana, salita sul palco dell'Allegiant Stadium di Los Angeles con un look troppo simile a quello che Nick Luciani, Ivano e Silvano Michetti, Tiziano Leonardi indossarono 25 anni prima durante una tournée a New York. Raggiunti da Il Fatto Quotidiano Magazine, I Cugini di Campagna hanno chiarito che non c'è nessuna invidia o rancore nei confronti dei Maneskin verso i quali, anzi, nutrono un profondo affetto, ma non hanno risparmiato giudizi severi sulla loro musica.
Nessun rancore per le stelle e strisce "copiate"
"Stanotte, di ritorno da un nostro concerto, ci sono arrivati centinaia di messaggi dai nostri follower, che ci informavano di questo look dei Maneskin che era uguale al nostro", racconta Ivano Michetti. "Con grandissima sorpresa, abbiamo constatato che erano incredibilmente uguali a noi. Siamo contenti che ci abbiano imitato", aggiunge. "È stata una palese imitazione, dei nostri abiti, sicuramente decisa dai loro costumisti, siamo molto felici", spiazza Michetti. I Cugini di Campagna insomma avrebbero preso persino di buon grado l'episodio, valutandolo come un gesto di stima nei loro confronti: "Non ci siamo arrabbiati, anzi, imitando i Cugini di Campagna ci portano ad ancora più successo!".
Cosa pensano i Cugini di Campagna dei Maneskin
C'è molto affetto nei confronti dei giovani artisti romani che stanno sfondando nel panorama della musica mondiale e i Cugini di Campagna confermano di essere loro fan. Di recente infatti si erano esibiti anche in una cover della loro Zitti e Buoni, con un video diventato virale. "Noi siamo dei fan dei Maneskin, della loro bellezza, della loro gioia e poi sono di Roma come noi. Il momento è loro ed è giusto che sia così", racconta Michetti. "La mia ammirazione è per la bellezza e la gioventù di questo gruppo, che ispira gioia di vivere, ma ai miei tempi si aveva successo soltanto per la musica", aggiunge.
Oggi è cambiato tutto. Viene prima l’immagine, conta quella più delle canzoni. Se vogliamo parlare di musica, divento serio. […]. Ci ritroveremo tra sette o otto mesi a chiederci: “Ma ti ricordi quella canzone che ha vinto Sanremo? Non farà la storia.