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Guai per la Bielorussia: dopo le offese ai Maneskin, la tv di Stato sospesa anche dall’Eurovision

L’EBU, organizzazione che unisce varie tv pubbliche e organizza l’Eurovision, ha sospeso la Bielorussia dalla competizione. Nella nota ufficiale con cui esclude la tv pubblica del Paese di Lukashenko, si parla della soppressione della libertà dei media nel Paese che pochi giorni fa aveva offeso anche i Maneskin.
A cura di Redazione Music
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Da tempo l'EBU –  l'Unione europea di radiodiffusione che associa diversi operatori pubblici e privati del settore della teleradiodiffusione su scala nazionale e che opera i canali Eurovisione ed Euroradio – è in rotta con la Bielorussia e la sua tv pubblica, la BTRC. La disputa è causata dalle accuse di mancanza di libertà, che nei mesi scorsi ha portato a proteste ufficiali e al rifiuto del gruppo scelto dal paese dell'Est di partecipare all'ultima edizione dell'Eurovision, quella vinta dai Maneskin, protagonisti delle offese di un'altra tv di proprietà statale. L'ultima azione dell'organizzazione che organizza la manifestazione canora è stata l'esclusione definitiva della tv di Stato bielorussa, decisione presa pochi giorni dopo l'arresto dell'oppositore politico Protasevich avvenuto dopo il dirottamento di un volo diretto a Vilnus.

Perché la Bielorussia è stata sospesa dall'Eurovision

Nella nota ufficiale si legge che il comitato esecutivo dell'EBU ha deciso di sospendere il membro bielorusso BTRC spiegando che la decisione è nata dalla preoccupazione per la mancanza di libertà e per il non rispetto di valori fondamentali come quelli di libertà di espressione, indipendenza e responsabilità. I problemi sono nati la scorsa estate, durante le elezioni governative che avevano vista la rielezione di Lukashenko e la conseguente protesta di una parte del Paese, compresi alcuni giornalisti della televisione di Stato. nella nota ufficiale dell'Ebu si legge:

L'EBU ha monitorato da vicino la soppressione della libertà dei media in Bielorussia e ha costantemente invitato BTRC, in qualità di membro dell'EBU, a sostenere i nostri valori fondamentali di libertà di espressione, indipendenza e responsabilità. Fin dalle contestate elezioni della scorsa estate, abbiamo condotto una campagna in difesa del giornalismo indipendente e della libertà di espressione nel paese. Abbiamo sostenuto pubblicamente i giornalisti del BTRC che hanno protestato contro le interferenze del Governo. Abbiamo anche monitorato la copertura fatta dalla BTRC e abbiamo comunicato le nostre preoccupazioni alla loro direzione. Nelle ultime settimane, siamo stati particolarmente allarmati dalla diffusione di interviste apparentemente ottenute sotto costrizione. Abbiamo anche monitorato altre trasmissioni BTRC su questo tema che hanno sollevato altre preoccupazioni serie e del tutto eccezionali. Alla luce di questi sviluppi eccezionali, il comitato esecutivo non ha altra alternativa che proporre la sospensione dell'adesione di BTRC all'EBU. BTRC avrà due settimane per rispondere, prima che la sospensione entri in vigore.

L'esclusione della Bielorussia dall'edizione 2021

La Bielorussia era stata già esclusa dalla manifestazione lo scorso marzo quando per due volte avevano escluso la possibilità che la band Galasy ZMesta potesse calcare il palco di Rotterdam. La scelta della Bielorussia, infatti, si scontrava con quelli che sono i principi della competizione. La prima canzone "Ya Nauchu Tebya (Ti insegnerò)" era stata ritenuta inadeguata perché avrebbe messo "in discussione la natura non politica del Concorso" e l'EBU aveva chiesto una seconda canzone giudicata anch'essa inappropriata portando alla squalifica definitiva del Paese per questa edizione. La nuova canzone ""Pesnyu pro zaytsa" (Canzone su un coniglio) avrebbe violato ancora una volta le regole: "L'EBU e il Gruppo di riferimento, il consiglio di amministrazione del Concorso, hanno esaminato attentamente la nuova entrata per valutarne l'idoneità a competere. Si è concluso che la nuova proposta violava ancora le regole del concorso che garantiscono che il Concorso non sia strumentalizzato o screditato" si leggeva nella nota ufficiale.

La polemica coi Maneskin

Nei giorni scorsi hanno fatto molto discutere alcuni commenti e posizioni omofobe che un presentatore di una delle tv controllate dallo Stato aveva fatto sui Maneskin, vincitori dell'ultima edizione. Mandando in onda alcune immagini dei festeggiamenti della band italiana, infatti, il conduttore aveva descritto i cantanti come "un bestiario di pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS" condendo il tutto con altre frasi sessiste. Posizioni che sicuramente non sono passate inosservate nel computo della libertà di stampa e delle posizioni di apertura di cui l'Eurovision si fa portatore.

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