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Grammy Awards 2013, trionfa la musica “indie” con Fun, Black Keys e Mumford & Sons

I Grammy Awards 2013 nel segno della musica indipendente: i Black Keys fanno incetta di premi, i Mumford & Sons sono il “Disco dell’anno” mentre “We are young” dei Fun. è la “Canzone dell’anno”. Sono i frutti degli investimenti delle major in un particolare segmento del mercato, condizionato fortemente da iTunes.
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I Grammy Awards 2013 nel segno della musica indipendente: i Black Keys fanno incetta di premi, i Mumford & Sons sono il "Disco dell'anno" mentre "We are young" dei Fun. è la "Canzone dell'anno". Sono i frutti degli investimenti delle major in un particolare segmento del mercato, condizionato fortemente da iTunes.

Ve lo avevamo anticipato quando erano state rese note le nomination, che da questi Grammy Awards 2013 ci aspettavamo un cambio di tendenza. E' stato l'anno della musica "indie", una controtendenza che rompe le barriere tra vecchio e nuovo, con l'industria della musica ormai in mutamento avvenuto, che è riuscita a mettere le mani anche sulle produzioni "garage", trasformandole e portandole a fare incetta di premi. E così Fun., Mumford & Sons, Gotye ma soprattutto The Black Keys sono le nuove star dell'anno. I Fun. e la loro We are young sono incoronati rivelazione dell'anno portando a casa due premi: Miglior Canzone e Miglior band emergente.

Black Keys, re per una notte. Partiti da un garage dodici anni or sono, oggi sono i dominatori del mercato musicale indie, forti anche di una produzione non proprio indipendente come la Nonesuch Records (dietro c'è la  Warner). Per loro tre Grammy: Best Rock Perfomance, con Lonely Boy vincono la Best Rock Song ed il loro El Camino è il Best Rock Album. Successo strameritato. Per quanto riguarda il pop, c'è spazio per la rivelazione 2011/2012: Gotye per Somebody that i used to know vince il premio come Best Pop Duo/Group Perfomance (nel pezzo c'è la featuring di Kimbra). Il Best Pop Vocal Album è Stronger di Kelly Clarkson, il Best Pop Solo Perfomance è di Adele che, dopo i sei premi dello scorso anno, si accontenta di vincerne soltanto uno quest'anno.

Babel è l'album dell'anno, i Mumford & Sons trionfano a sorpresa. Ma è dura parlare di indie vista l'etichetta a metà tra Sony e Universal. Ad ogni modo, ribadendo il discorso, è chiara la direzione che le major hanno preso nei loro investimenti, puntando fortemente su un segmento del mercato in particolare. Un mercato condizionato fortemente dalla diffusione capillare di iTunes che, proprio pochi giorni fa, ha superato il tetto dei 25 miliardi di brani venduti. Tra le varie esibizioni, notevole quella di Elton John sul palco con Ed Sheeran, ma strappa applausi il trio Rihanna-Sting-Bruno Mars che si è esibito in un medley dei propri pezzi, sfociati in un tributo a Bob Marley.

Beyoncé, Kayne West e Jay-Z trionfano tra R&B e Rap, la prima archiviata le polemiche per le foto su internet da ritirare, vince il premio Best Traditional R&B Perfomance. I secondi stravincono tutti i premi di genere: Best Rap Perfomance, Best Rap/Sung e Best Rap Song, lasciando a Drake il Best Rap Album. Delusione per Frank Ocean, dato da tutti come il favorito della serata, che porta a casa un solo premio per il suo Channel Orange: è il Best Urban Contemporary Album

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