161 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Giuliano Sangiorgi dopo la morte del padre: “Faccio musica grazie a lui”

Giuliano Sangiorgi parla per la prima volta del papà scomparso due mesi fa, un lutto che ha elaborato con difficoltà. Il leader dei Negramaro ha trovato la forza di raccontare, e di riconoscere le somiglianze con suo padre che hanno influenzato anche la sua scelta di artista.
A cura di Laura Balbi
161 CONDIVISIONI
giuliano sangiorgi lutto padre

A due mesi dal tragico lutto che ha colpito Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro ha affidato alle pagine di Vanity Fair il racconto delle sue sensazioni, per la morte improvvisa del padre Gianfranco. Giuliano Sangiorgi ha scoperto quelle somiglianze tra padre e figlio a cui prima non badava, quei dettagli lasciati al caso, fin prima che quell'infarto inatteso sconvolgesse la sua vita. Per lui è stato anche il modo di riconoscere quanto abbia influito suo padre nella sua carriera artistica, intrapresa grazie a lui, ma senza che glielo chiedesse:

Quando è morto mio padre, mi sono reso conto quanto gli assomigliassi. Non solo lui aveva la passione per la musica, ma scriveva anche. Mi sono messo a leggere tutte le sue carte, le sue lettere, i suoi appunti, le sue cose segrete. Mi sono accorto di quanto fossi diventato lui, ormai. O forse lo sono sempre stato. E l’ho capito dopo trent’anni che se faccio quello che faccio, lo faccio perché lo faceva lui e non mi aveva chiesto di farlo. Negli ultimi due anni ci siamo avvicinati molto. Stando spesso lontano, la distanza mi ha aiutato a mettere a fuoco i miei genitori. Mia madre è giovane, 57 anni e non riesco a vederla coma la moglie di mio padre che non c’è più. Con mio padre, invece, cercavo di capirlo senza giudicarlo.

Il cantante salentino ricorda quegli ultimi momenti di condivisione con il papà, fatti di semplicità come un pranzo insieme, giornate ordinarie diventate straordinarie da quando è così impegnato con la musica. Quel giorno Giuliano era con Gianfranco, eppure avrebbe voluto raccontargli ancora tantissime cose:

Il giorno che è morto io c’ero. Eravamo tutti a pranzo dai miei. Ci sono sempre delle cose che non riesci a dire. Sai quanto vorrei raccontargli di ieri sera? Per tre settimane ho pianto di continuo, poi ho smesso del tutto. Se mi sono rialzato è perché mi sono ricordato che mio papà diceva sempre di non voler sopravvivere a se stesso.

Per Giuliano la vita continua, legata a filo doppio con la musica, proprio come suo padre gli ha insegnato inconsapevolmente. Per lui e i Negramaro tanti progetti in cantiere, come quello che quest'estate lo porterà a scoprire band e cantautori emergenti.

161 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views