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Giuliano Sangiorgi al Giffoni: “Rapportarsi ai giovani per crescere culturalmente”

Parole d’elogio per le nuove generazioni e per il Giffoni da parte di Giuliano Sangiorgi, protagonista della Masterclass di ieri in cui ha parlato anche di razzismo, scrittura e Modugno.
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È stato Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro il protagonista della Masterclass di ieri al Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica per ragazzi che è diventato, negli anni, uno dei festival di cinema più importanti al mondo. Come altri prima di lui (Elio, Gazzè, Bandabardò etc) ha incontrato i ragazzi per parlare di sé, del gruppo, del suo nuovo mestiere di scrittore e per rispondere alle numerose domande dei fan.

Parole entusiaste per il festival a cui Sangiorgi – che pochi giorni fa ha festeggiato con due date a Milano e Roma i 10 anni di carriera – aveva partecipato nel lontano 2005: "Ricordo ancora il concerto alla Cittadella del Cinema nel 2005. Giffoni mi è rimasto incollato, è sempre un incontro di una profondità incredibile. Qui c'è contaminazione tra cinema, musica e letteratura, è uno scambio di energia perché ogni volta ci si trova di fronte a una nuova generazione" e poi ha parlato dell'importanza che il festival ha per i giovani perché "le nuove generazioni hanno la capacità di farti sentire un sognatore. Il Giffoni film festival ha un merito quello quello di palare di futuro, sogni, speranza. Ed educare il giovani all'arte non solo della musica ma del cinema, alla potenza delle immagini, è fondamentale. Capisci quanto sia fondamentale rapportarsi a loro per poter crescere culturalmente".

Curiosità da parte dei fan anche per la sua reinterpretazione del grande classico di Modugno "Meraviglioso", sfida che Sangiorgi, come ha ammesso, ha affrontato non senza timori: "Quando mi hanno proposto di interpretare una canzone Modugno ho risposto, ma siete pazzi? Non mi sentivo all'altezza. Ma quando ho trovato la mia tonalità è andata bene e il pezzo ha avuto un'ottima accoglienza da parte del pubblico", ma non parlategli di talent show etc. A differenza di quanto dichiarato da Elio nei giorni scorsi, ovvero che sono serviti per riportare la musica in tv, il cantante della band salentina ha dichiarato che i talent "hanno creato una macchina così veloce che perde di vista l'origine della musica" e l'esempio di come non esistano solo i talent sono proprio loro che "sono nati in cantina e ciò dimostra che i talent non sono l'unica strada possibile", piuttosto sia lo Stato – che al momento, dice Sangiorgi, è completamente assente, anzi attua tagli incomprensibili – ad aiutare "i luoghi in cui nasce la musica, a partire dai piccoli locali".

Poi torna sulle parole di Calderoli al Ministro Kyenge, come fece anche Elio, e spiega il perché durante il live di Milano ha rivolto aspre critiche al leghista "Abbiamo fatto la solita brutta figura dell'Italia non multietnica. Ecco questo non lo perdono, perché questi ragazzi che arrivano da tutto il mondo confermano come a vincere e' sempre e solo il dialogo, che e' il linguaggio universale".

Stasera appuntamento con Giancarlo Giannini, mentre domani toccherà allo scrittore Roberto Saviano incontrare i ragazzi del Giffoni.

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