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Giuliano arrivò secondo dopo Mengoni, oggi sogna un quarto album in sardo

Che fine ha fatto Giuliano Rassu di X Factor 2009? Nell’edizione vinta da Marco Mengoni arrivò secondo classificato. Oggi Rassu, dopo 4 anni di silenzio, continua nella sua carriera di cantante tra le radici sarde e.
A cura di Francesco Raiola
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"Stringere la mano a Whitney Wouston, cantare con Lucio Dalla e Loredana Bertè, suonare insieme ai Ballet, parlare tu per tu con Celentano, lavorare fianco a fianco con Arrangiatori che hanno disegnatola storia della Musica Italiana e dall'altra parte la spietata Verità di un meccanismo sudicio": in poche parole Giuliano Rassu descrive il suo impatto con i talent. Anzi, per essere precisi, con il talent, visto che fu X Factor il programma che lo vide protagonista nel 2009, quando il talent che all'epoca andava in onda su Rai Due era alla sua terza stagione e aveva visto uscire dal proprio rooster Giusy Ferreri e Noemi, come le artiste più promettente e appetibili per il mercato discografico; due cantanti che non avevano vinto ma erano comunque riuscite a ritagliarsi uno spazio importante.

Rassu non era un ragazzo di primo pelo, anzi, il suo curriculum lo poneva un gradino al di sopra di molti che vedevano la tv come prima possibilità della propria vita. Ma fu evidentemente l'anno sbagliato, quello in cui vinse quella che diventerà la star maggiore uscita dal programma, ovvero Marco Mengoni. E Mengoni – che oggi è uno di quelli i cui album son attesi subito ai primi posti della classifica – fu l'unico che riuscì a battere il ragazzo sardo che chiuse al secondo posto. Purtoppo il cantante di Ronciglione si prese tutta l'attenzione mediatica e il cantante che fu portato avanti da Claudia Mori non ebbe l'attenzione che meritava e probabilmente si aspettava. Stando alle sue parole si prese il meglio di quello che venne da quell'edizione e si allontanò da quel "meccanismo sudicio". Ma non chiamatela sfortuna, Rassu, infatti, la vede con molta più filosofia di coloro a cui non andò giù il proseguio della carriera del cantante: "Ogni tanto c’è qualcuno che mi dice che dopo X-Factor sono stato sfortunato – ha detto Giuliano a La Nuova Sardegna –. Ma io non vedo sfortuna, anzi. Vedo tutto questo come qualcosa di positivo".

Prima della partecipazione al talent, comunque, Rassu aveva gettato le basi per poter far sì che quell'arte potesse diventare fonte di sostentamento. Come ricorda sul suo sito, infatti, "mio padre allestì un piccolo Home studio e lì iniziai a registrare sin da molto piccolo sul mio Multitracce a Bobine (su analogico)" e fu così che cominciò a fare esperienza sul campo e "mi ritrovai a registrare, produrre piccole e grandi band del panorama regionale e nel col tempo mi chiedevano di arrangiare i loro brani, alcuni mi proposero di suonare con loro (grandi e coetanei) così che mi ritrovai a suonare anche con più di 5 Band differenti e diversi strumenti per diversi generi, Blues, Rock, Jazz, Pop". Lasciò la Sardegna per girare l'Italia e l'Europa con la valigia piena di indumenti e "Here we are" il suo primo cd che gli permise di suonare live in diversi locali.

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Ovviamente X Factor poteva essere il definitivo trampolino di lancio, ma non fu così. Da quell'esperienza nacque "Ruvido" il suo secondo album ma a leggere la sua biografia e le interviste il suo vero secondo lavoro è "Sui tuoi passi", album completamente autoprodotto, uscito dopo 4 anni di silenzio, in cui Rassu si è fermato (metaforicamente) ed ha "ascoltato": "Cosa ho fatto in questi quattro anni? Ho lavorato e ho vissuto – dice sempre al quotidiano sardo – ho fatto qualche passo in più, sono maturato come uomo e come musicista e in fin dei conti ho solo completato un pezzo del mio percorso. C’è anche un’altra cosa che ho fatto: ho ascoltato", affondando l'orecchio soprattutto al di fuori di tutto il circuito mainstream, televisivo. Il punto di rottura con la vecchia etichetta è stata "Sapore di sale" che volevano fargli rifare in versione dance: "Rifiutavano i miei pezzi e mi avevano proposto una versione dance di ”Sapore di sale”. Ma quello non sono io, come non mi riconoscevo nel testo di “Ruvido” che pure è stato arrangiato splendidamente da Fio Zanotti".

Intanto ha messo su un altro studio di registrazione, qualche giorno fa ha messo il punto alla sua pagina Facebook e punta sul sincretismo di generi, la Sardegna e Ginetto Ruzzetta, il padre della canzone sassarese, Jimi Hendrix e una curriculum che va oltre la tv. Una meteora? "Chi ha paura di essere una meteora forse non ha altro oppure se n'è scordato" rispose, anni fa, il cantante. Una risposta che resta sempre attuale.

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