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Gino Paoli: “Il lockdown ci ha peggiorati. Ha ragione Francesco Guccini, domina l’egoismo”

Gino Paoli parla della sua quarantena a Un giorno da pecora e analizza le conseguenze che questa pandemia ha generato nei rapporti umani: “Avevo la speranza che sarebbe migliorato tutto, che quello che abbiamo passato facesse prendere coscienza alle persone ma non mi sembra che sia così. Forse ha ragione Guccini, si è sviluppato egoismo, la contraddizione tra noi e gli altri”.
A cura di Redazione Music
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Gino Paoli parla della sua quarantena a Un giorno da pecora e analizza le conseguenze che questa pandemia ha generato nei rapporti umani. Conseguenze che ci si augurava non intaccassero l'occasione di migliorare l'empatia e la condivisione, la capacità di affacciarsi ancora dal balcone per poter donare un sorriso al vicino di casa e invece, stando al suo pensiero, le cose non sono andate propriamente così. Alla domanda su come si sente Gino Paoli da quando è terminato il lockdown, il noto cantautore ha risposto:

Avevo la speranza che sarebbe migliorato tutto, che quello che abbiamo passato facesse prendere coscienza alle persone ma non mi sembra che sia così. Forse ha ragione Guccini, si è sviluppato egoismo, la contraddizione tra noi e gli altri.

Cosa disse Guccini sulla pandemia

Francesco Guccini, ospite di Un Giorno da Pecora lo scorso 14 aprile 2020, su Rai Radio1, aveva raccontato prima di Gino Paoli il suo lockdown causato dall’emergenza Covid-19 e fu interpellato in merito alla capacità di evoluzione umana e spirituale che questa pandemia avrebbe potuto donarci. Il cantautore non ebbe dubbi nel rispondere in modo lapidario: "Non saremo migliori quando torneremo alla normalità, sono abbastanza cinico da questo punto di vista. Anche dopo l′11 settembre si diceva che sarebbe cambiato tutto ma non è cambiato nulla. Gli uomini non imparano. È nella natura umana il dimenticarsi presto delle tragedie passate per riprendere la vita di sempre. Se è la storia che non insegna o gli uomini che non imparano? Tutte e due le cose”.

La sfiducia politica

Questo clima di indifferenza e incertezze si riverserebbe anche, a suo parere, nel versante politico, che da un po' di tempo sembra non invogliarlo a credere in un possibile cambiamento: “Non seguo più la politica perché mi fa girare le palle, divido le persone tra quelle che fanno e quelle che blaterano. A Genova ad esempio l'amministrazione di Toti e Bucci è ottima, loro sono bravi”. Parteciperà alla cerimonia ufficiale di inaugurazione del Ponte? “Renzo (Piano, ndr) mi ha chiamato tempo fa dicendomi che la prima cosa che vuole fare e passeggiare sul Ponte con me. Se lo faremo o no non ne ho idea, ma se lo facessimo mi piacerebbe moltissimo”.

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