Gigi D’Alessio sul prato rovinato al San Paolo: “Se non torna come prima lo pagherò io”
Gigi D'Alessio interviene direttamente sulla polemica che ha riguardato lo stadio San Paolo di Napoli, dove si è tenuto il suo ultimo concerto il 21 giugno. Dopo la performance del cantante napoletano sono circolate allarmanti foto del manto erboso, con l'agronomo della Lega di calcio che ha parlato di vero e proprio "disastro" per cui "La sola rizollatura potrebbe non bastare". Il prato è apparso rovinato e con numerose buche, tanto che lo stesso D'Alessio ha voluto chiarire la questione, contattando il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e dichiarando in un'intervista al Mattino: "Sono al mio quarto San Paolo e non voglio rinunciare certo a uno spazio come questo, ma, innanzitutto, sono un tifoso del Napoli".
Il concerto di D'Alessio avrebbe dunque provocato ingenti danni al terreno di gioco, ma il cantante ha parlato in toni rassicuranti:
Ho trovato Aurelio disteso, non certo allineato con certi toni catastrofisti che questa vicenda sta alimentando in chi vorrebbe vietare lo stadio ai concerti. Ma è impossibile: se San Siro e l'Olimpico sono concessi regolarmente, non si spiegherebbe perché a Napoli non si può fare. Da professionista del palcoscenico, da manager di me stesso, ho rassicurato il presidente: credo che il prato abbia solo bisogno di un po' di tempo per riprendersi, ma, in ogni caso, abbiamo firmato un contratto, stipulato un'assicurazione: il manto erboso tornerà allo stato di prima.
Gigi D'Alessio:"Più musica al San Paolo"
D'Alessio ha chiesto il parere di un altro agronomo e si dice certo che, per tornare alle condizioni di prima, c'è semplicemente bisogno di qualche tempo. In caso contrario, assicura, sarà lui stesso a farsi carico delle spese necessarie.
Vedremo che cosa dirà il tecnico atteso oggi. A me assicurano che il terreno sotto la protezione e sotto il peso del palco ha bisogno di aria, acqua e tempo per riprendersi, altrimenti, lo ripeto, provvederò di tasca mia. Il problema vero, però, non è usare il San Paolo per la musica, ma che si usa troppo poco: l'anno scorso Vasco e Jovanotti, quest'anno addirittura solo io. A Milano, San Siro, gli organizzatori di Pausini, Pooh, Modà, Springsteen, Rihanna, Beyoncé possono mettere un tot a testa e alla fine rifare il prato. A Roma, Olimpico, sarebbero bastati i quattro show di Vasco Rossi.
Per il momento, comunque, D'Alessio non tornerà a esibirsi allo stadio napoletano:
Mi avrebbe fatto piacere, ma sarò a Rio de Janeiro, invitato a rappresentare l'Italia alle Olimpiadi. Il presidente mi ha chiesto di organizzare un collegamento in diretta, vedremo. Forza Napoli, intanto.