Gigi D’Alessio rischia pignoramento incassi: “Non ha pagato le rate dell’auto”
Ultimamente, non c'è pace per Gigi D'Alessio, ancora alle prese con guai giudiziari dopo che recentemente è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver rapinato alcuni paparazzi appostati nei pressi della sua villa (un fatto risalente a otto anni fa). Stavolta, l'accusa che avrebbe investito il cantautore napoletano è quella di mancato pagamento di diverse rate di un’auto in suo possesso, una Mercedes McLaren. D'Alessio rischierebbe quindi il pignoramento degli incassi del suo prossimo concerto.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, l'artista ha acquistato l'automobile in questione, del valore di 500 mila euro, nel 2007, scegliendo di pagare una parte in contanti e il resto (300 mila euro) in rate mensili da 4.500 euro. Nel 2013, però, D'Alessio avrebbe interrotto il pagamento, tanto che la finanziaria con cui ha stipulato il contratto ha aperto un contenzioso nei suoi confronti. Il cantante sostiene di aver riconsegnato l'auto al concessionario l'anno dopo, ma sembra che il giudice civile abbia dato ragione alla finanziaria, che avrebbe così la possibilità di rivalersi sul patrimonio finanziario di D'Alessio. A quest'ultimo non resterebbe quindi che saldare il debito al più presto, per evitare il pignoramento sugli incassi.
Il cantante è in debito con BPM dopo un affare saltato con Giovanni Cottone
L'accusa di rapina (dei rullini fotografici) ai paparazzi e questo nuovo problema legale si sommano inoltre a una grave questione di debiti con la Banca di Legnano, del gruppo BPM. L'Istituto ha contratto 8 milioni di euro di credito con il cantante dopo un affare saltato tra lui, l'azienda Lambretta e Giovanni Cottone, imprenditore palermitano noto anche per essere l'ex marito di Valeria Marini da cui la showgirl ha appena ottenuto l'annullamento del matrimonio religioso dopo uno scandalo di bigamia. Se in questo caso, D'Alessio si sarebbe accordato con la banca per una restituzione del debito in rate, non è ancora chiaro come andranno a finire le altre due delicate questioni giudiziarie. In particolare, per l'accusa di rapina, la pena prevista arriva addirittura fino a dieci anni di reclusione.