Gigi D’Alessio in aula a marzo: dovrà difendersi nel processo per la rapina ai paparazzi
Sono settimane complicate per Gigi D'Alessio di cui si torna a parlare per alcuni problemi giudiziari. Il cantante napoletano, infatti, il prossimo 9 marzo sarà ascoltato dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma in qualità di imputato, assieme al suo collaboratore Antonio Di Maria, per l'accusa di rapina per una vicenda che risale al gennaio del 2007. Un'occasione nota a chi segue le vicende giudiziarie del cantante e che si è trovato davanti alle accuse rivolte al cantante: secondo l'accusa il cantante, spalleggiato dal collaboratore, avrebbe aggredito i reporter appostati all'esterno della sua villa all'Olgiata, impadronendosi delle macchine fotografiche dei reporter.
Dei due giornalisti che accusano il cantante, nell'udienza di oggi, si è presentato solo Mauro Terranova, perché Alessandro Foggia era ammalato, ricordando gli eventi di quel giorno e ricostruendo ancora una volta l'accaduto rispondendo alle domande del PM Silvia Santucci: "Ci eravamo recati in quella zona solo per vedere che aria tirava. Il nostro obiettivo era fare delle foto a D'Alessio quando era fuori dalla abitazione, in quei giorni impazzava il gossip sul suo rapporto con Anna Tatangelo, non avevamo intenzione di fare foto illecite. Ricordo che le macchine fotografiche – ha detto il fotografo – le avevamo lasciate nella mia auto che non avevo chiuso"
A marzo D'Alessio dovrà testimoniare e spiegare se corrisponde al vero il fatto che avrebbe tolto di mano ai reporter le macchine fotografiche. In passato il cantante aveva già spiegato di non aver aggredito nessuno, ma solo di aver cercato di difendere la propria privacy. In un'intervista al Fatto Quotidiano, D'Alessio spiegò come era andata:
Loro sono entrati nella mia proprietà all’Olgiata per immortalare gli inizi della mia storia con Anna Tatangelo (…). Le botte le abbiamo date e ricevute. Ma poi mi ci vedete a picchiare? Peso 57 chili (…). Eravamo in due. Io e il mio assistente De Maria. Gli altri due (mai identificati ndr) non li conosco. Hanno visto che stavamo litigando e sono intervenuti per dividerci, ma a rissa finita sono andati via. Poi ho preso le macchine fotografiche e sono rientrato a casa. Chiamo un amico fotografo per cancellare gli scatti, ma arrivano prima i carabinieri e consegno loro il materiale.